E’ doveroso far presente ai nostri lettori le difficoltà che incontriamo nel fare giornalismo a Calvizzano, la nostra città, diversamente da quello che accade a Marano, dove operiamo da oltre trent’anni nel campo della comunicazione. Ma concentriamoci su Calvizzano. Tutte le notizie pubblicate sul nostro blog le attingiamo prevalentemente dalla lettura degli atti (spesso non esaustivi) pubblicati sul sito web del Comune, riuscendo quasi sempre ad approfondirle (vedi le nostre inchieste e i nostri reportage) in virtù della nostra conoscenza del territorio e delle problematiche che lo attanagliano. Inoltre, disponiamo di un discreto bagaglio di conoscenze anche sugli iter burocratico-amministrativi sia del passato che del presente, soprattutto perché durante il periodo di gestione commissariale (anche con l’emergenza sanitaria) non abbiamo avuto nessuna difficoltà a entrare (ovviamente con le dovute precauzioni) nelle varie stanze dei responsabili di settore (per amore della verità si sono sempre messi a disposizione nei nostri confronti), cosa che, purtroppo, ci riesce molto difficile da quando si è insediata la nuova amministrazione. In passato. è accaduto spesso di essere stati “imbavagliati”, perché sgraditi agli amministratori dell’epoca, senza essere difesi neanche dai quei pochi consiglieri di opposizione che frequentavano l’aula consiliare, tranne qualche sporadica situazione, ma sempre attraverso timidi tentativi di perorazione della nostra causa. Non dovrebbe essere così: impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro (anche se si dissente da ciò che scrivono) è inaccettabile,  in quanto diritto di cronaca e di critica sono tutelati dalla Costituzione.  Chi non ha nulla da nascondere non deve temere domande, anche quelle scomode. A Marano, dove non facciamo comunque sconti a nessuno, non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo. Invito, dunque, il presidente del Consiglio comunale Mario Salatiello, persona saggia ed equilibrata, ma soprattutto profondo conoscitore di leggi e normative, a porre rimedio a questa incresciosa situazione. Occorrerebbe, a nostro avviso, stilare un calendario di ricevimento dei giornalisti (un po’ come succede negli studi medici con gli informatori scientifici) da parte del sindaco, degli assessori (per le questioni politico-amministrative) e dei responsabili di settore (per le questioni tecniche): per quanto ci riguarda, basterebbe la disponibilità di ogni singolo operatore, compatibilmente con i rispettivi impegni, di una mezzoretta ogni 15 giorni. Un’iniziativa del genere andrebbe letta come segnale positivo nella direzione del cambiamento.      

Mi.Ro.        

 

 

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