Nelle vene del giovane artista Francesco Ferrillo scorre sangue calvizzanese-maranese: una sua tela presente a una mostra collettiva a Londra

                                                           

L’ eco della statura artistica di Francesco Ferrillo è di natura internazionale.  Una sua tela: “Lost in Japan” sarà presente a una mostra collettiva che si terrà a Londra dal 17 maggio all’11 giugno. Nel Regno Unito, ormai libero dalla fase drammatica e acuta della pandemia, riprende a vivere e a concedersi spazi di bellezza e arte. Ferrillo sta ormai percorrendo un segmento evolutivo che lo sta portando su scenari internazionali che contano. Sappiamo che città come Londra, New York ma anche alcuni importanti centri asiatici sono tra le piazze migliori di crescita e di esposizione della grande arte contemporanea. Ferrillo è stato individuato da professionisti del settore che studiano gli andamenti dell’astrattismo contemporaneo. La tela che espone alla collettiva londinese è un acrilico 70X100 e contiene svariate modulazioni di colori che aprono e chiudono spazi a seconda della loro peculiare cromaticità. Questo lavoro sembra avere tutta l’aria di un ibrido dentro il quale l’artista delinea nella assoluta spazialità apparentemente informe propria dell’astrattismo puro, una nota contaminante di astrattismo geometrico. Si vedono chiaramente strappi di colori caldi sovrapposti o comunque in primo piano rispetto a un’intelaiatura di colori di genere opposto lasciando intravedere un trama cucita tra le due variabili di questo genere stilistico. Ferrillo fa sul serio: riesce a trasmettere le inquietudini di questa società che accavalla elementi di ricerca e di cammino esistenziale alle spinte centripete di una comunità ormai globalizzata, in via di trasformazione totale. Il messianismo di chi legge i fatti e gli avvenimenti del mondo con gli occhi distaccati di un artista proiettato nel futuro, ci fa notare una presenza allusiva e piuttosto misteriosa nella tela: un elemento nero che ricorda vagamente una figura antropizzata che risorge dal caos e dalla turbolenza planetaria. Un angelo nero che si eleva ed emerge sopra gli altri messaggi più intrinseci e nascosti. Questi particolari, in artisti come lui, non sono mai casuali ma direi causali, nel senso che possiedono la forza di determinare un nuovo messaggio. La contaminazione tra il mondo interiore e pressoché   infinito della creatività soggettiva e lo spazio esterno che l’artista osserva dà vita a questo tipo di lavori. Confido in un futuro sempre più ricco di eventi gravidi di affermazioni per questo artista.

Enzo Salatiello

"Artisti", annuario internazionale d'arte contemporanea: inserto speciale dedicato all'artista Francesco Ferrillo 


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