Antonio Buonomo, artista poliedrico e completo. Ricordi di gioventù

 

E’ anche un bravissimo attore: domani sera reciterà nella nuova “Cantata dei pastori”, nella parte del vecchio pastore Armenzio, in onda su Rai5

“Ciao papà” è la canzone che abbiamo scelto di farvi ascoltare, in quanto sono ben evidenti le qualità canore e recitative dell’artista


Antonio Buonomo è un autentico showman. La sua versatilità gli consente di condurre un intero spettacolo. Oltre a essere un grande interprete della canzone napoletana e italiana, è anche un bravissimo attore: ha la recitazione nel Dna. Buonomo  nasce a Napoli l’11 dicembre 1950, ma vive la sua fanciullezza e gioventù a Piscinola, in un periodo in cui questo piccolo borgo della periferia napoletana (il quartiere dove sono nato ed ho vissuto fino a 27 anni) era ancora considerato una località tranquilla.  Frequenta l’elementare Torquato Tasso: me lo ritrovo compagno di classe, poiché pare avesse ripetuto due volte la seconda.  Il nostro maestro Solla (di Chiaiano) fu uno dei primi a intravedere in lui grandi qualità artistiche. Ricordo le gare di canto tra Antonio e l’altro mio amico Mario Di Chiara che prediligeva  le canzoni di Adriano Celentano, ma Buonomo, con il suo gorgheggio, lo surclassava, strappando sempre lunghi applausi, senza nulla togliere a Mario che aveva un bella voce: insieme fondammo un complesso musicale: “The Wilds”, era il periodo dei Beatles e dei Rolling Stones e andavano di moda i nomi inglesi, e scrivemmo una canzone: “Contraing”, non sapevamo neanche noi cosa significasse questa parola. Ritornando a Buonomo, inizia l'attività musicale giovanissimo, firmando un contratto discografico con la CRP, piccola etichetta partenopea, e partecipando al Festival di Napoli 1967 con Nun spezza 'sta catena, in abbinamento con Mirna Doris, e Sincerità, con Gino Da Procida 
.Quando gli arrivò la lettera di partecipazione alla nota kermesse canora, Buonomo lavorava come aiuto-pasticciere al bar De Rosa di Piscinola: aveva poco meno di 17 anni.

Negli anni seguenti ritorna alla manifestazione, presentando Guappetella in abbinamento con Giacomo Rondinella al festival di Napoli 1968, classificandosi al terzo posto, e 'O masto, con Mario Merola al festival di Napoli 1969.  Nella sua lunga carriera vanta anche una partecipazione al festival di Sanremo 1976 con La Femminista, canzone che creò un certo scalpore per il suo testo provocatorio e lo vide protagonista di una disavventura: Buonomo definì il brano "una satira della lotta per l'emancipazione della donna", ma un gruppo di femministe non gradì lo scherzo, e dopo averlo attirato con una telefonata anonima fingendosi un gruppo di sue ammiratrici, lo malmenarono davanti all'albergo nel quale alloggiava. Ha preso parte a diverse sceneggiate, ha lavorato in teatro con Renato Rascel e Giuditta Saltarini e ha recitato in diversi film: “Il mattino ha l’oro in bocca” di Francesco Patierno (2008), nello stesso anno ha vinto il premio Carosone alla carriera. Nel 2009 ha recitato nel film Fortapàsc di Marco Risi nel ruolo del camorrista Lorenzo Nuvoletta (Fonte Wikipedia).  Da sposato (pare con la figlia di una delle sorelle Fumo, grandi attrici napoletane) è andato ad abitare  a Napoli (dalle parti di via Toledo), oggi, come è scritto sul suo profilo facebook, vive ai Camaldoli.

Mi.Ro., per la parte legata ai ricordi di gioventù.

Riavvolgendo il nastro dei ricordi torno indietro di 58 anni: Antonio Buonomo è il terzo alunno alla destra del maestro Luigi Solla (seconda fila); Io, Mimmo Rosiello, sono il primo alunno seduto in terza fila accanto al maestro 


 

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