Riportata in un documentario la Storia di Themba, il ragazzo migrante caduto dal cielo

                                                  

In volo per 11 ore a -60 gradi appeso nel carrello di un aereo: il giovane sudafricano Themba Cabeka è sopravvissuto alla drammatica avventura.  Con lui c’era anche un suo caro amico, Carlito Vale, un giovane senzatetto come lui. Themba non ha mai conosciuto il padre, ha perso la madre da bambino: è stato cresciuto da una cugina più grande, ma quando è morta pure lei si è ritrovato a condurre un’esistenza senza casa in un accampamento alla periferia di Johannesburg. Purtroppo per Carlito la sorte è stata diversa: è precipitato di sotto, sfracellandosi sul tetto di un edificio di Richmond, a dieci chilometri dall’aeroporto londinese di Heathrow. Themba, invece, è scivolato fuori, cadendo da 430 metri rompendosi una gamba. I medici hanno spiegato perché Cabeka è sopravvissuto: la parte dell’aereo dove i due si trovavano raggiunge temperature estremamente basse durante volo. Questo ha portato il corpo dell’uomo ad “uno stato di animazione sospesa. Ciò significa che la sua temperatura corporea è calata. Di conseguenza, i suo organi critici sono entrati in una sorta di “modalità standby“, permettendo un minore utilizzo di ossigeno. Appena uscito dall’ospedale, Themba ha portato un mazzo di fiori sulla tomba di Carlito, il suo “fratello da altra madre”, come lo chiama lui: “l’unico che sapeva chi ero”.  Questa vicenda risale al giugno del 2015, è tornata di attualità per l’uscita di un documentario:  The Man Who Fell from the Sky, un lavoro mandato in onda dall’emittente televisiva britannica Channel 4.

Quella di Cabeka, oggi trentenne, è una storia a lieto fine. E’, infatti, riuscito nell’intento di costruirsi una vita nel Regno Unito: abita a Liverpool dove  gli hanno dato il soprannome di Justin.

 

 

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