Ancora in alto mare progressioni orizzontali ed erogazione istituti contrattuali, il rappresentante CGIL Raglia scrive al sindaco e all’assessore al Personale: “rilevato un chiaro comportamento antisindacale”

 


“Pronta da mesi la graduatoria degli aventi diritto alle progressioni orizzontali 2019/2020 che servono a premiare merito e competenze dei lavoratori, ma, nonostante i continui solleciti e le diffide della CGIL, dell’approvazione necessaria non c’è traccia”.

Inizia così la dura missiva inviata dal responsabile territoriale Napoli Nord FP-CGIL, Franco Raglia al sindaco di Marano Rodolfo Visconti, all’assessore alle Risorse Umane, Paolo D’Alterio, e alla segretaria comunale.   

“Evidente la gravissima violazione delle leggi e dei contratti – continua -, in particolare dell’accordo sottoscritto con l’amministrazione nel 2019 e poi nel 2020, proprio per valorizzare la professionalità e la produttività dei dipendenti.

Per il combattivo sindacalista, si tratta di un comportamento omissivo che porterà a un inevitabile ricorso alle vie legali per tutelare i diritti dei lavoratori aventi titolo, ai quali non viene riconosciuto il dovuto avanzamento economico.

 “La mancata approvazione della graduatoria 2019-2020 – è scritto nella missiva -  la produttività e l’indennità per condizioni di lavoro disagiate non erogate e tutti gli altri istituti contrattuali previsti non liquidati, impedisce l’apertura della contrattazione per il 2021, con evidenti risvolti sulla qualità del lavoro e sull’innovazione dei servizi”.

Insomma, sarebbero tante le violazioni, alle quali si aggiungerebbe “un chiaro comportamento antisindacale”

“Per questo – conclude la missiva -, nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, continueremo la nostra battaglia sindacale e legale per avere giustizia e dare valore al lavoro pubblico. Ci aspettiamo un intervento autorevole dei vertici di questa amministrazione al fine di dare le giuste e sacrosante risposte a coloro che le aspettano da tempo. Trascorsi trenta giorni dalla presente lettera, ci vedremo costretti ad adire alla Magistratura ordinaria, per dare il giusto riconoscimento agli aventi diritto”.         

 

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