“Un carissimo amico dei tempi dell’Azione
Cattolica – scrive Ciccarelli, sacerdote calvizzanese (parroco a Contrada, prov. di
Avellino ) -; con la chitarra in mano animava la messa domenicale”. Ne fa un
accenno anche Peppe Cavallo nella canzone “Me pare aiere”: “’o ricord e n’amic
ca sunav a chitarra e tropp ambress è partut” (morì giovane, con un attacco d’asma)
Quel vento amico
che da lontano
a passi lenti venne,
non poté rapire
che il tuo soffio.
L’anima
librandosi in volo,
come passeggero allegro
giunse al suo nido
e tra le fronde
dell’olmo si posò.
Tacque il mare
Poco lontano
e la spiaggia
s’infiammò di fuochi.
Le reti furono tratte a riva
e tu, Gennaro…
Tu come delfino
Guizzasti in alto.
Poi nelle onde ti perdesti
di un mare luccicante.
Ciccarelli ha terminato da diversi anni un
secondo libro di poesie sui personaggi di Calvizzano: il manoscritto, pronto per essere stampato, giace nei
cassetti della Tipografia Russo di Corso Mirabelli. Sarebbe bello se l’amministrazione
Pirozzi lo sponsorizzasse come fece, nel 2004, per il primo libro di Ciccarelli, “Antologia
Calvizzanese (Brani di Ricordi)”. Metterebbe
in pratica un’operazione di elevato valore culturale.