Calvizzano, “Villa Calvisia: “Nata Fatiscente”



Apprendiamo con favore  dello stanziamento di 140000 euro da spendere nella villa comunale Villa Calvisia.
Certo però che ci sia bisogno di manutenzione e ristrutturazione in una struttura inaugurata appena tre anni fa (anche se sembra un secolo fa), trascorsi per lo più con la villa chiusa per vicissitudini varie, la dice lunga sulla lungimiranza della passata amministrazione. Eppure vista dall’alto presenta due occhi stilizzati ben aperti, un cattivo presagio, oppure un messaggio subliminale da parte del progettista?
Il titolo è “Nata fatiscente” ma in realtà è stata già prima del parto una gestazione travagliata… e costosa, tra ripetute lievitazioni dei costi che manco la ricetta del più classico panettone e risarcimenti riparatori a destra e a manca, dal proprietario del fondo espropriato alle varie ditte appaltanti poi susseguitesi nel tempo.
2 milioni di euro spesi, somma di gran lunga superiore a quella prevista ma a proposito di occhi aperti e previsioni, non è solo la cifra impegnata che la macchina amministrativa, sia quella politica che quella tecnica non furono in grado di prevedere, per esempio non furono previsti i bagni, non fu previsto un briciolo di zona d’ombra o di riparo dalla pioggia, non fu prevista la video sorveglianza (la telecamera che c’è è stata installata recentemente e focalizza anche immagini sbiadite), non fu prevista manutenzione, non fu prevista custodia, forse non c’è stato un controllo, degno di questo nome, sull’esecuzione dei lavori, prova ne è la fatiscenza innaturale a tre anni dall’inaugurazione di parte della struttura, dall’area giochi  alle ringhiere di delimitazione già assalite dalla ruggine da molti mesi.
Molti amministratori della passata giunta si dipingono vittime della circostanza riguardo allo scioglimento  per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale e sotto molti aspetti è condivisibile, vista la loro passività politica, definirsi inconsapevoli è un atto di auto clemenza, l’unica accordabile.
Quella di Villa Calvisia non è una eccezione ma, purtroppo, la norma di quell’esperienza governativa, ricordiamo l’impraticabilità dell’appena inaugurato “Palaraffaella” all’abbandono in cui versa da anni la villetta in Via S. Pertini, dall’incuria dei sempre nuovi campetti di tennis alla fabbrica di fieno (tra l’altro mai falciato) una volta denominata “Campo sportivo Italia”, dalla tensostruttura presso la Media Polo che non ha avuto manco lo sfizio di essere inaugurata ecc ecc. Problemi in minima parte risolti dalla Commissione Straordinaria, la stessa ennesimo danno prodotto dagli “inconsapevoli”.
Vabbè poi ci sarebbe il caso dell’isola ecologica, ma fermiamoci qui.
Alla fine essere colpevoli delle infiltrazioni sarebbe stato un pregio.

Gennaro GB Ricciardiello

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