Se fosse giunto a termine
l’iter del nuovo strumento urbanistico programmato dall’ex Primo cittadino
Giuseppe Granata, si sarebbero risolti gran parte degli endemici problemi di
intasamento veicolare cittadino
Ieri abbiamo affrontato il problema
della viabilità del piano urbanistico, ormai arrivato quasi al termine (c’è
anche il parere positivo di Città Metropolitana, con poche prescrizioni),
elaborato dai Commissari straordinari, uno strumento urbanistico molto scadente
sulla viabilità, senza alcuna alternativa al vicoletto stretto di via Garibaldi
dove è concentrato tutto il traffico cittadino, senza aver previsto, cosa
sbagliatissima a nostro avviso, l’allargamento
della parte finale di via Pietro Nenni, la strada che sbuca a Marano, di fronte
alla media Alfieri, dove diventa un problema la circolazione se si incrociano
due auto. Ci rendiamo conto che la mission è quella di portare avanti il piano
urbanistico, per evitare di riaffidarlo nelle mani dei politici che non sono
stati capaci di portarlo a termine, ma certi accorgimenti utili allo sviluppo della
città andavano applicati. Fatta questa premessa, riteniamo che la migliore proposta
di piano urbanistico, tra quelli adottati negli anni e non completati, in
riferimento alla programmazione della viabilità cittadina, sia stata quella
targata Granata. Se fosse andata in porto, sarebbe diventata
pubblica via Campania, una strada privata larga circa 8 metri che
sbuca da un lato su via Baracca e dall’altro su via Ferruccio Parri (la via che
costeggia sia il palazzo famoso per il ripetitore telefonico, denominato
cooperativa “Sole 75”) che la nuova villa comunale. Insomma, sarebbe nato
il nuovo asse stradale via Pietro Nenni- via Parri- via Campania- che non solo
avrebbe facilitato l’accesso delle auto, in particolare di quelle provenienti
dalla zona delle cooperative, su via Baracca e, quindi, in direzione Napoli, ma
avrebbe contribuito anche a decongestionare buona parte del traffico locale.
Attualmente la strada è ancora privata ed è sbarrata da un grosso cancello
elettrico. Per amore della verità, anche il puc targato Salatiello (ex sindaco
deceduto a luglio 2017) aveva previsto questa variante. Rimanendo in zona, erano state
previste ben tre strade di collegamento tra la via Peep (strada dove c’era
una volta il mercato rionale per intenderci) con via Tagliamento in località
Marano, con una vera e propria rivoluzione in termini di facilità di
collegamento con il territorio di Marano.
Il collegamento tra via Sandro Pertini e
via Eduardo De Filippo (ex via Commone) sarebbe stato assicurato da due strade
da realizzare ex novo. Un’altra strada di circa 6 metri di larghezza
avrebbe collegato via Eduardo De Filippo con via Garibaldi, a pochi metri
dall’incrocio con via Alveo Camaldoli-Via Mazzini e via Martiri di Kindu. Via
Alveo Camaldoli poi sarebbe stata collegata alla strada che costeggia l’area
fiera di Villaricca e il Distretto sanitario, fino ad arrivare sulla
circumvallazione esterna. Infine, il completamento delle opere costruite in sinergia
con il Comune di Villaricca, con la costruzione del ponte sull’alveo e la
costruzione della strada denominata Via Corigliano, avrebbe consentito il
deflusso del traffico veicolare della Santa Maria a Cubito, tratto Marano-
Qualiano, con la Circumvallazione Esterna, alleggerendo notevolmente
l’afflusso delle auto per il corso di Calvizzano. Tante altre strade erano
state previste nelle zone periferiche di San Pietro e Santa Rita. Insomma, a
ben vedere, molta cura era stata dedicata alla viabilità, con la previsione nel
documento di programmazione urbanistica di tutti quegli assi viari
indispensabili al territorio, sui quali abbiamo sempre dibattuto.