Calvizzano. “Il lavoro del parroco don Ciro funga da esempio per i politici, se si vuole costruire una città migliore”

Dall’opinionista politico Franco De Magistris riceviamo e pubblichiamo



Egregio Direttore,
Leggendo ogni giorno il suo blog, ho appreso e apprezzato  il lavoro del parroco don Ciro, non di meno gli accorati messaggi di speranza che il dinamico prelato rivolge alla città in questo particolare momento di emergenza legato al Covid-19. Lo stesso lavoro andrebbe fatto in campo politico, se si vuole costruire una città migliore. Da cittadino residente, con alle spalle anni di militanza politica, ho la convinzione  che il paese tutto, uscito dalla pandemia, sia più  maturo per un reale cambiamento. Calvizzano non merita lo spettacolo increscioso ed indecoroso condotto fino ad ora, in cui tutto gira intorno a un candidato ex Sindaco che, durante la sua precedente amministrazione, non ha lasciato nessun segno positivo, per non dire negativo, per la sua scarsa intraprendenza e capacità politica, ed un'opposizione che ancora non si è formalizzata con una o più liste alternative, presupposto minimo di una " democrazia partecipativa".
Da concittadino ed elettore, avendo ascoltato varie voci di diverse provenienze, ma accomunate dalla volontà  di un reale cambiamento, sicuramente meno di quante da Lei interpellate, con l'avvicinarsi delle elezioni amministrative, probabilmente il 12/13 settembre p.v., propongo di istituire un “Comitato di Saggi”, possibilmente conoscitori del territorio e della macchina comunale. Iniziativa che Lei egregiamente può' intraprendere con esito positivo, per il ruolo svolto di integerrimo comunicatore in questi anni.
Un Comitato ben  coeso, costituito prevalentemente da giovani, che proponga un programma ben definito e individui un candidato sindaco che funga da coordinatore e non da padrone predestinato, come starebbe accadendo nello schieramento che appoggia  un ex sindaco che, alla fine, sarà costretto a fare la cernita tra i tanti aspiranti consiglieri il cui unico scopo è quello di salire sul carro del vincitore. Questa non è politica: è paternalismo, distruzione dei principi della politica. Quindi l'invito è rivolto prevalentemente ai giovani che devono costituire l'ossatura del gruppo da designare.
Il futuro governo della città  ha prevalentemente l'onere di traghettare il Comune fuori dalle sacche del malaffare, sciogliere i lacci e lacciuoli causati dallo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, in attesa di tempi migliori.
Il mio augurio è che in campo politico ci sia una grande innovazione, come quella che don Ciro ha portato nella comunità parrocchiale, rivelatasi fondamentale in questo periodo di emergenza sanitaria, sociale e umana.  L'idea della proposta indicata, e sottoposta al vaglio dei cittadini, può' sembrare un ritorno al passato, cioè la democrazia praticata nell'Antica Grecia, invece resta la più idonea, un’ AGORA' permanente con la partecipazione, prima e dopo il voto, dei cittadini alle scelte da adottare.
Franco De Magistris

Il tuo è un ragionamento che non fa una grinza, caro Franco (ci diamo del tu da anni, sarebbe illogico usare il lei in questo contesto), il problema fondamentale è la scarsità di risorse umane. Essere giovani e avere conoscenza del territorio e della macchina comunale, ciò che tu proponi, alla base dell’ istituzione del Comitato  di Saggi,  sono due cose in antitesi tra loro, perlomeno a Calvizzano, che pregiudicano il valore della nobile proposta. I giovani con la voglia di fare politica sono pochissimi: alcuni hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto, quelli di Reset, ma sono partiti con il piede sbagliato, lanciandosi subito a capofitto sul carro del probabile vincitore delle elezioni.  Dovranno, però, coesistere, e non sarà facile, con i personaggi della vecchia politica, quelli che hanno sempre criticato per aver “distrutto” il paese sotto tutti gli aspetti. E non solo. Alcuni di loro, a mio parere giovani già vecchi di idee, pur di conquistare uno scranno in Consiglio, si stanno facendo sponsorizzare da personaggi molto chiacchierati e con un passato non certamente limpido. Io, come ho più volte ripetuto, la politica preferisco raccontarla, e, da cittadino e opinionista, non certamente appoggerò chi non è mai venuto in Consiglio comunale, sottraendosi ai doveri elettorali, politici, etici e morali; chi per anni ha riscaldato la sedia, non proferendo una parola nella massima assise cittadina, per cui sarebbe auspicabile che cambiasse mestiere; chi ha contribuito a distruggere questo paese dalle mille potenzialità. In ogni caso, non bisogna mai scoraggiarsi e andare avanti.

Mi.Ro.

Visualizzazioni della settimana