Marano-Calvizzano, per non dimenticare: in ricordo del dottore Vincenzo Neola, un uomo tenace e amico gioviale
Medico di base e consigliere comunale a
Marano dell’ex Alleanza nazionale fino al 2001: nel 1997, su sua proposta,
venne istituita una Commissione comunale, che doveva passare al setaccio sia
l’intero patrimonio comunale che le case popolari dell’Iacp (Istituto Autonomo
Case Popolari) e fare luce sui legittimi assegnatari e se quest’ultimi avessero
venduto le case a terzi. Fondò la cooperativa “Medicina 2000” . Morì l’11
novembre 2008, all’età di 53 anni. La Fimmg (il più grande sindacato medico
italiano) ha istituito un concorso dedicato alla sua memoria. Per un certo
periodo, Neola ha abitato a Calvizzano in via De Curtis
L’intelligenza, la creatività, la
progettualità e le capacità operative, unite a un irresistibile carisma, ne
facevano un capo indiscusso, amato e stimato da tutti. Così Lorenzo Alfè
(medico di base), inizia la descrizione del personaggio Neola sul periodico
l’attesa. Il cursus honorem delle cariche sindacali fu una marcia trionfale
irresistibile che, in breve tempo, lo portò ai vertici nazionali. Commissario
della sezione partenopea per la simbolica cifra di un euro, propugnò e
collaborò, con spirito anche belluino, al rinnovamento profondo delle attività
sindacali, portandole a un viraggio virtuoso che le vede ancora oggi in attivo
anche sul piano economico. Dopo le fatiche commissariali, fu nominato revisore
dei conti nazionale, e ancora ad altri più importanti incarichi sarebbe stato
chiamato se il destino non l’avesse sottratto ce l’avesse sottratto. Per i
colleghi maranesi fece moltissimo. Innanzitutto fondando la cooperativa. Non
era facile cooptare di libera scelta un gran numero di medici di famiglia e
pediatri, perlopiù occupati a coltivare il loro “piccolo orticello”.
Vincenzo ci riuscì, illustrando i
vantaggi operativi, sociali, politici ed economici della cooperazione. Fu un
cambiamento epocale che molti altri seguirono. Sul piano della formazione volle
che seguissimo corsi per diventare tutor e medici sperimentatori, che ci
consentono di gestire attivamente l’aggiornamento professionale e vedono la
nostra collaborazione con importanti istituti di ricerca tra i quali ci piace
ricordare il “Mario Negri”. Vogliamo, però, ricordarlo ancora come amico,
perché nel privato si faceva ancora più apprezzare per la sua giovialità, per
essere uno squisito anfitrione, ma soprattutto per la sua folgorante ironia,
che, servita in punta di fioretto, con un icastico toscaneggiare o sfornata ridancianamente
con salacia vernacolare, era sempre di gustosissimo effetto. I suoi pazienti lo
piangono con affetto, ricordando la sua dedizione, la sua abnegazione e il suo
spirito di giustizia, che lo videro spesso paladino dei deboli contro le panie
e gli “enpasse” della cattiva Sanità. Insomma, Vincenzo Neola è stato “Propheta
in Patria” insegnandoci, come disse il poeta, che “la vita non è fatta
per sperare, ma per emergere con le nostre capacità”.
Lorenzo Alfè