E’ stata una vera gioia
per i calvizzanesi che hanno riconosciuto la chiesa del loro paese in un
servizio sulla CEI mandato in onda dal TG1 rai delle 8.00 di lunedì 27 aprile. Pochi secondi
(dal minuto 25.59 al minuto 23.50) ma intensi che hanno scatenato forti
emozioni. In primo piano sono apparsi il meraviglioso soffitto dorato, l’interno
della chiesa e i decori dell’altare, a testimonianza che la nostra chiesa è tra
le più belle d’Italia, infatti ne rimasero incantati anche i rappresentanti del
FAI (Fondo Ambiente Italiano) quando, ad
aprile 2018, vennero a visitarla nell’ambito dell’iniziativa “I luoghi del
Cuore”. Ricordiamo
che nella classifica “Luoghi del Cuore 2016”, cioè quelli più
votati e più amati dai cittadini, la nostra chiesa si piazzò al primo posto a
Napoli e provincia, al terzo posto in Campania, al 26.mo posto in Italia,
risultando tra i siti napoletani da visitare almeno una volta nella vita
Vi proponiamo il link per coloro che non vogliono
perdersi questi 9 secondi di emozioni.
In relazione al soffitto dorato, c’è da
ricordare che la sua costruzione è da attribuire ad un periodo successivo al
1600, quando la struttura della Chiesa fu completamente definita ed ultimata.
Fino ad allora la parte interna del tetto era costituita da semplici travi ed
architravi “a vista” e solo all’inizio del XVII secolo fu possibile completarla
con un’opera di grande valore artistico e di grande pregio. Al centro
dell’enorme superficie in oro zecchino, con cornici “a brachettone”, che lo
suddividono in zone arricchite da festoni di fiori con immagini di senso e di valore
religioso non sempre né del tutto chiaro, al di là del ruolo figurativo
tipicamente barocco. Ci sono, ad esempio, otto quadri: quattro di essi
potrebbero raffigurare le virtù cardinali con immagini in stile ed
atteggiamento secentesco; sulle altre, ogni congettura è possibile, ma anche
contestabile. Ruolo preponderante per il valore del soffitto lo ricopre
l’enorme tela con l’immagine incorniciata in bordi ottogonali, di “Maria
Assunta in Cielo”, accolta da una schiera di Angeli, con gli Apostoli e i
discepoli che osservano la scena e trattengono fra le mani gli abiti terreni
della Madonna, guardando attoniti ed un po’ stupiti ciò che sta accadendo
attorno a loro. Il dipinto fu eseguito dal pittore napoletano Andrea
Malinconico, rinomato all’epoca e non di secondo piano, che lo eseguì su tela
nel 1676. Secondo quanto risulta da una tradizione antica, i quadri di minore
dimensione sarebbero opera del Domenichino, altro pittore del periodo, ma tale
notizia appare di difficile veridicità, dal momento che questo artista risulta
già defunto all’epoca in cui il soffitto sarebbe stato completato.
Stralcio
della relazione del prof. Trinchillo sulla chiesa Santa Maria delle Grazie elaborato
per la parrocchia San Giacomo