In ricordo di Padre Gaetano Maiello, una vita da missionario: era molto legato a Calvizzano,paese dei suoi genitori



Padre Gaetano Maiello, missionario del P.I.M.E. (Pontificio Istituto Missioni Estere), figlio di Luigi e Filomena Biondi, entrambi calvizzanesi, nacque a Bolzano il 6 febbraio 1929, dove fu battezzato nel Duomo. Fece la prima comunione a Calvizzano (il 13 giugno 1935) dove, il 13 giugno 1941, fu anche cresimato. Intanto il seme della vocazione missionaria che albergava nel suo cuore dall’età di circa 4 anni, germogliò. Ed eccolo nel seminario di Aversa per iniziare la quarta ginnasiale. Completati gli studi umanistici e filosofici, fu ordinato sacerdote il 12 agosto 1951 nella parrocchia di Materdei a Napoli. Trascorse la notte a Ducenta (sede del P.I.M.E.) e la mattina del 13 arrivò a Calvizzano, dove venne accolto da una gran folla: la manifestazione organizzata da suo padre culminò nella chiesa di San Giacomo.
“Era naturale – scriveva padre Gaetano, colto missionario – che a Calvizzano, paese che ho sempre nella mente e nel cuore, dove vivono tutti i miei parenti, celebrassi la mia prima messa solenne”.
Insegnò matematica alle superiori (ginnasio e liceo), francese alle medie, e fu anche professore di Italiano. La sua vita di missionario inizia il 16 ottobre 1959, prima a San Paolo del Brasile e poco dopo a Macapà. Svolse diversi incarichi importanti tra cui quelli di: coordinatore della pastorale diocesana, direttore della “Voc. Cattolica” e della “Voz de Nazare”, responsabile dei programmi educativi e religiosi della “Radio Diffuso di Macapà (governativa), responsabile della segreteria di Stato di Educazione Pubblica, per citarne qualcuno. Dopo un breve periodo di riposo in Italia, ritornò a Monaus, sempre in Brasile, dove gli furono affibbiati importanti incarichi sia pastorali che sociali. Il massacrante servizio apostolico e gli impegni socio-culturali gli prostrarono il fisico: ebbe diversi attacchi cardiaci che lo costrinsero a ritornare in Italia. Nel dicembre 1989 presta servizio nel gruppo generalizio, prima a Roma, poi a Napoli alla casa dei Colli Aminei: spesso veniva nella sua amata Calvizzano a celebrare messa, dove veniva accolto con gioia dai suoi concittadini. Morì il 5 aprile del 2009, due mesi dopo aver compiuto 80 anni.

Fonte “Frammenti di Luce” (giornalino parrocchiale), redattrice Candida Trinchillo

A una figura del genere andrebbe sicuramente dedicata una strada di Calvizzano.

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