“Per il bene di Calvizzano l’ex consigliera De Vito dovrebbe stare pure lei con Pirozzi”, il pensiero delirante di un commentatore anonimo

Il nostro pensiero: “La rivoluzione sociale passa per la cultura”

Angela De Vito spesso lasciata sola nei banchi della minoranza. Le tre sedie vuote: quella di Biagio Sequino (raramente è mancato), quella di Michele D'Ambra (saltava spesso le sedute consiliari), quella di Pirozzi (non veniva mai) 
Il commento

Io invece commento volentieri grazie per l'assist. Caro Direttore a Calvizzano si possono fare i nomi di tutti passati da una lista all'altra. Nel caso specifico Finalmente Pasquale ha capito che non bisogna disperdere i voti ma stare nella lista vincente, solo così si può fare qualcosa di buono per Calvizzano perché lui è una persona che si impegna anima e corpo e quando prende un impegno lo porta a termine. Poi di che cosa stiamo parlando lui a livello regionale e nazionale si è sempre impegnato per portare voti al PD vedi Cozzolino ultima elezione. A livello locale io vedo il PD come una casta non aprono le porte a nessuno. Mi dispiace tantissimo per Angela De Vito che reputo una persona in gamba ma anche lei dovrebbe capire che se vuole fare qualcosa per Calvizzano dovrebbe stare in maggioranza. La politica Nazionale è un'altra cosa. Io comunque rinnovo la fiducia a Pasquale e lo voterò in qualsiasi lista si presenta perché io guardo la persona, soprattutto a Calvizzano e sfido chiunque a dire il contrario.

La nostra risposta
Calvizzano, purtroppo, è in rovina (non lo dice il direttore di Calvizzanoweb e dintorni, lo dicono i fatti), anche perché ci sono tantissime persone opportuniste che la pensano come lei, caro anonimo. Nella lista marmellata che sta preparando Pirozzi c'è troppo spazio, purtroppo, per gli “acchiappavoti”, e poco per giovani promettenti e preparati che non hanno grosse famiglie alle spalle, o padri maestri di clientelismo.   Siccome Pirozzi alla fine dovrà fare una scelta, poiché ha 25-26 potenziali candidati da inserire nella sua lista, farà fuori tutti coloro che non portano consensi, specialmente se gli si contrappone una lista forte. Questo è il metro di misura che si usa a Calvizzano, dove il sistema maggioritario ha contagiato anche i non professionisti delle ammucchiate. “Tutti insieme per vincere ma non per governare”, uno slogan che finora non ha funzionato: vedi Comune sciolto per infiltrazioni malavitose, paese allo sbando che, oltre i confini territoriali, è poco conosciuto, perché non ha un’identità. Sono di Calvizzano. E dove si trova? Quante volte ce lo siamo sentito dire? Perciò, urge invertire la rotta per andare nella direzione di un’altra Calvizzano, nuova nel pensiero, ma soprattutto nuova nei personaggi che la dovranno governare. Mi rendo conto che ciò è impossibile se prima non c’è una rivoluzione sociale che, inevitabilmente, passa per la cultura.

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