“Per il bene di Calvizzano l’ex consigliera De Vito dovrebbe stare pure lei con Pirozzi”, il pensiero delirante di un commentatore anonimo
Il nostro
pensiero: “La rivoluzione sociale passa per la cultura”
Il commento
Io invece commento
volentieri grazie per l'assist. Caro Direttore a Calvizzano si possono fare i
nomi di tutti passati da una lista all'altra. Nel caso specifico Finalmente
Pasquale ha capito che non bisogna disperdere i voti ma stare nella lista
vincente, solo così si può fare qualcosa di buono per Calvizzano perché lui è
una persona che si impegna anima e corpo e quando prende un impegno lo porta a
termine. Poi di che cosa stiamo parlando lui a livello regionale e nazionale si
è sempre impegnato per portare voti al PD vedi Cozzolino ultima elezione. A
livello locale io vedo il PD come una casta non aprono le porte a nessuno. Mi
dispiace tantissimo per Angela De Vito che reputo una persona in gamba ma anche
lei dovrebbe capire che se vuole fare qualcosa per Calvizzano dovrebbe stare in
maggioranza. La politica Nazionale è un'altra cosa. Io comunque rinnovo la
fiducia a Pasquale e lo voterò in qualsiasi lista si presenta perché io guardo
la persona, soprattutto a Calvizzano e sfido chiunque a dire il contrario.
La nostra risposta
Calvizzano, purtroppo, è in rovina (non lo dice il
direttore di Calvizzanoweb e dintorni, lo dicono i fatti), anche perché ci sono
tantissime persone opportuniste che la pensano come lei, caro anonimo. Nella
lista marmellata che sta preparando Pirozzi c'è troppo spazio, purtroppo, per
gli “acchiappavoti”, e poco per giovani promettenti e preparati che non hanno
grosse famiglie alle spalle, o padri maestri di clientelismo. Siccome
Pirozzi alla fine dovrà fare una scelta, poiché ha 25-26 potenziali candidati
da inserire nella sua lista, farà fuori tutti coloro che non portano consensi,
specialmente se gli si contrappone una lista forte. Questo è il metro di misura
che si usa a Calvizzano, dove il sistema maggioritario ha contagiato anche i
non professionisti delle ammucchiate. “Tutti insieme per vincere ma non per
governare”, uno slogan che finora non ha funzionato: vedi Comune sciolto per
infiltrazioni malavitose, paese allo sbando che, oltre i confini territoriali, è
poco conosciuto, perché non ha un’identità. Sono di Calvizzano. E dove si
trova? Quante volte ce lo siamo sentito dire? Perciò, urge invertire la rotta
per andare nella direzione di un’altra Calvizzano, nuova nel pensiero, ma
soprattutto nuova nei personaggi che la dovranno governare. Mi rendo conto che
ciò è impossibile se prima non c’è una rivoluzione sociale che, inevitabilmente,
passa per la cultura.