Calvizzano. Pasquale Napolano”, da anti-pirozzi a pirozziano sicuro: la metamorfosi politica di “Baffino settedeleghe”

Granata e Napolano, all'epoca in cui erano sindaco e vicesindaco di Calvizzano

Sotto l’aspetto umano non riuscirei mai a parlare male, neanche sotto tortura,  di Pasquale Napolano, il baffino più simpatico di Calvizzano, detto "settedeleghe", poiché, ai tempi  di Granata sindaco, da assessore, curava sette settori:  Politiche giovanili, Sport e Spettacolo, Cultura, Tempo libero, Protezione civile, Servizio civile, Attività produttive. Nulla da eccepire neanche sotto l’aspetto dell'impegno amministrativo, in quanto si è sempre attivato per fare arrivare soldi a Calvizzano: vedi fondi provinciali, regionali ed europei, potendo contare su potenti referenti a livello sovracomunale. Da assessore, da vicesindaco, da consigliere comunale e da uomo di fiducia dell’ex sindaco Salatiello nella passata consiliatura, ha sempre consumato le scarpe per recarsi, perlomeno una volta a settimana, a Palazzo Santa Lucia, sia per verificare che andassero a buon fine le pratiche targate Calvizzano, sia per cercare nuovi bandi a cui poter aderire. Dal punto di vista politico, invece, nutro forti dubbi sul suo modus operandi. Quando stava con Granata, portava avanti con convinzione  la sua visione manichea della politica locale, nel senso che era fermamente convinto che i buoni stavano solo dalla parte della maggioranza che appoggiava Granata, mentre il male stava tutto dall’altra parte. Stava contro l’ex sindaco Salatiello, poi si candidò con Salatiello; è sempre stato contro Pirozzi, invece, alle prossime amministrative, è candidato con Pirozzi, perché per lui l'importante è vincere le elezioni per coltivare meglio il suo orticello. Come sono lontani i tempi in cui Napolano era un autentico “rivoluzionario” ed i suoi miti erano Che Guevara, Bertinotti  e Mauro Bertini (l'ex sindaco di Marano) a livello comprensoriale.
Prima segretario della sezione del Pci di Calvizzano, poi della Quercia dal ‘92 al ’97, dulcis in fundo, nel 2006, segretario dei Ds, nella cui veste rilasciò una lunga dichiarazione al periodico L’attesa, nella quale si scagliò contro l'allora sindaco Pirozzi.
Il mio principale impegno - disse- sarà nella direzione di motivare i tantissimi giovani che frequentano la sezione, attraverso iniziative nei diversi settori del sociale e della vita civile; inoltre ho già avviato i contatti con i partiti e le forze del centrosinistra per costruire un’alleanza forte da contrapporre al centrodestra alle prossime amministrative. Cercheremo, con tutti i mezzi possibili, di arrivare alla gente, per far comprendere quanto sia stata fallimentare la politica dell’attuale sindaco Pirozzi. Non sono state ridotte le tasse, non ci sono state iniziative per aggredire la disoccupazione; non sono decollati né il Piano d’insediamento produttivo né il Piano urbanistico né il recupero del centro storico. Il sindaco Pirozzi finora ha mantenuto buona la sua maggioranza con la politica del contentino. Con il metodo della rotazione, ha fatto fare gli assessori a tutti quanti. Nessuno si è mai interessato ai problemi della città. Qui si fa tutto in funzione della poltrona. Perciò ci vuole un cambiamento politico-amministrativo radicale”.
Come  mutano le cose: oggi per Napolano il cambiamento si chiama Pirozzi, quel cambiamento che da sindaco della città non riuscì a fare.




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