Calvizzano, Bilancio ingessato: margini di manovra finanziaria limitati



Analizzando la relazione previsionale e programmatica allegata allo schema di bilancio di previsione triennio 2019/2021, abbiamo estrapolato le cifre più significative dei vari capitoli delle entrate per far comprendere anche a coloro che masticano poco di conti e di bilanci come si regge economicamente un Comune, nel caso specifico quello di Calvizzano.
La principale entrata del nostro ente, dopo l’Imu, è costituita dai soldi che gli vengono trasferiti dallo Stato: per il 2019, la cifra ammonta 1milione471.197,48 euro, con la speranza che non diminuisca per il 2020.  Denaro che viene prelevato dal Fondo di Solidarietà, il salvadanaio dal quale lo Stato attinge i soldi da elargire ai Comuni sotto la voce trasferimenti erariali. Fondo che viene alimentato da una parte dell’Imu incassata dagli stessi Comuni. Con questi soldi  a malapena si riesce a sostenere la spesa per il personale, che ammonta a 1milione486 mila euro (sono compresi anche gli 86 mila euro di incentivi agli Lsu).

Altre entrate

IMU (Imposta Municipale Propria). Si applica alle prime case di lusso, alle seconde case e ai terreni agricoli. Il gettito previsto per il 2019 è pari a 1milione500 mila euro.

Addizionale Irpef. Previsione di gettito quantificata in 640mila euro.

TOSAP (Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche). Gettito previsto 30mila euro

ICP (Imposta comunale sulla pubblicità). Previsione di gettito 10mila  euro

Totale entrate previste: 3milioni650mila euro. Se da questa somma defalchiamo circa tre milioni di eurosoldi che servono per gli stipendi, ratei di mutuo e debiti vari (ne abbiamo parlato ieri in un altro articolo), restano circa 650 mila euro. Tolti i soldi che occorrono per altre spese di gestione annuali che includono le utenze, i servizi pubblici, eccetera, le casse restano quasi all’asciutto.

Discorso a parte va fatto per la Tari e l’acqua


Tari (tassa rifiuti). La previsione di gettito è quantificata in 2milioni160 mila 476  euro. Tale cifra entra nelle casse del Comune solo se tutti i contribuenti fanno il loro dovere, recandosi in esattoria, alle poste o in banca a pagare le bollette dell’immondizia. Con questi soldi il Comune non può programmare alcuna spesa extra, poiché servono a pagare la ditta che raccoglie i rifiuti e cura lo spazzamento delle strade, le varie ditte che smaltiscono l’umido, la Sapna per i costi di smaltimento in discarica, le imprese che raccolgono e smaltiscono i rifiuti speciali e pericolosi rinvenuti sulle strade cittadine,  eccetera. Siccome c’è ancora una elevata sacca di evasori, il Comune incassa mediamente il 25% in meno del gettito previsto, per cui la parte non incassata diventa residuo attivo e va ad aggiungersi agli altri crediti vantati dal Comune.

Acqua. Anche con i soldi incassati attraverso le bollette dell’acqua non è possibile programmare alcuna spesa extra, poiché servono unicamente a pagare Acqua Campania (ente fornitore del prezioso liquido) e Idro-tech, la ditta che gestisce il servizio idrico in città. I costi previsti per il 2019 ammonterebbero a 881mila250euro. Anche per questa posta il Comune ci rimette ogni anno mediamente circa 250mila euro, poiché gli evasori sono in numero maggiore di quelli che non pagano la spazzatura.

Resta fondamentale, dunque, se si vuole evitare il rischio di dissesto finanziario dell'ente,  affrontare efficacemente il fenomeno dell’evasione delle tasse e dei tributi comunali.

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