Il Vangelo può rappresentare oggi un manifesto politico?

Parrocchia di Calvizzano  gremita di fedeli venuti ad ascoltare le catechesi del prof. Santopaolo, teologo laico di fama internazionale


Ottima risposta di partecipazione con circa duecento persone presenti, ieri sera in chiesa  per  ascoltare  il prof. Luigi Santopaolo. La parrocchia Calvizzanese ha mostrato ancora una volta di essere contro tendenza, non solo come siamo abituati a vederla nel nostro contesto come unica fonte di vitalità civica, ma, come emerso dalle parole del Prof. Santopaolo, isola felice anche come presenza religiosa in una “Europa dove è in atto un processo di scristianizzazione dall’interno”.
Sotto questo aspetto,  la nostra piccola comunità potrebbe rappresentare l’embrione di un paradigma di speranza per il futuro, dove dalla chiesa e dalla cristianità, possa ripartire un rinascimento culturale ed identitario ma di inclusione. Idea visionaria? E chi lo dice? In fondo noi crediamo in un Dio “pazzo”, secondo la logica umana, ma che cambia la storia dell’umanità partendo da un minuscolo villaggio della Palestina, quindi porre limiti alla speranza cozza con l’essenza stessa dell’ essere Cristiani.
Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse è ancora più pazzo di te” Cantava E. Bennato. Nel senso che la razionalità deve essere, appunto, lo strumento della ragione e non diventare il fine dell’esistenza portando all’alienazione dello spirito. Questo è successo ed ha generato mostri come il nazismo.
 Noi sedicenti Cristiani siamo i primi a dimenticare, purtroppo, di credere nel “Dio dell’impossibile.”
Quindi il Vangelo, oggi, può rappresentare un manifesto politico ? Nell’originarietà  semantica dei termini  “Vangelo” e “politico”, non ancora corrotta dall’imbruttimento dei tempi, sicuramente si. E nella forma declinata e soprattutto vissuta dal nostro parroco, ne è la piena dimostrazione.
In questa ottica è solo formandosi e seguendo lezioni come quella del prof. Santopaolo che possiamo dissipare dalle nostre menti il preconcetto di una chiesa completamente scollata dalla vita della società civile, riscoprendola, fin dalle origini, proprio come modello  di struttura di servizio alla comunità.
Missione sicuramente in parte smarrita durante una storia lunga duemila anni, ma proprio la persistenza “nonostante tutto” diventa il simbolo della speranza e l’arrivo di un Papa come Francesco, soprattutto dal credente, non può essere visto come un evento casuale… la casualità non è prevista, da sempre nel nostro credo ed oggi nemmeno più dalla scienza… guarda caso!
Anche la scelta del tema trattato (il celibato sacerdotale) è il segno della nuova proposta: non più il mero indottrinamento ma una chiesa che “si spiega”, metaforicamente e letteralmente, al mondo.
Tema quanto mai attuale alla luce degli ultimi eventi del sinodo amazzonico, dove sono partite, come purtroppo accade sempre più spesso in tutti i campi della comunicazione, prima le deduzioni ad personam e, su quelle,  le polemiche e poi la notizia.  Il prof. Santopaolo ha sviluppato una precisa analisi sulla questione, ma se ne volete il resoconto non è certo qui che dovete cercarlo, ogni mio tentativo potrebbe solo declassarne il valore. Tanto più che ne esiste la versione originale, sicuramente più esplicativa e raggiungibile da tutti, basta collegarsi alla pagina FB ufficiale della Parrocchia S. Giacomo Apostolo dove è possibile trovare il video integrale della relazione.
Buona visione ed ascolto per chi non c’era ieri e arrivederci a stasera per chi ci sarà. (ore 19,45, in Chiesa).

Gennaro Gb Ricciardiello.


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