Marano, la signora Persico offende i colleghi giornalisti



Ecco i  post “velenosi” pubblicati  da Stefania Persico, redattrice di Terranostranews, addetto stampa al Comune di Mugnano, nei confronti dei colleghi giornalisti che si sono limitati a fare il loro dovere, pubblicando il comunicato del gruppo consiliare “L’Altra Marano”, composto da Mauro Bertini e Stefania Fanelli  
Stefania Persico Siamo a dei livelli di ridicolo mai visti, mo vuoi vedere che le responsabilità delle affermazioni di un consigliere comunale, messe tra virgolette, se le deve prendere il giornalista che le riporta?! Ma sti due comici dell'altra Marano, che ringraziando a dio nessuno vuole in città come dimostrato alle elezioni, hanno capito che il loro ruolo è quello di controllare l'operato dell'amministrazione? Perché non si preoccupano di quello invece che di altro? Cmq possono querelare da mo fino a quando non moriranno politicamente, ma il bavaglio non lo potranno mai mettere. Poi giustamente loro apprezzano i giornalisti che pagano o che hanno pagato in campagna elettorale perché il loro silenzio ormai se lo sono comprati per pochi spicci.
Stefania Persico Sui così detti colleghi che poi pubblicano comunicati stampa contro un collega appunto, ci sarebbe tanto altro da dire, ma forse sarebbe troppa soddisfazione per persone di così bassa levatura morale, lavorativa e umaba

Egregia collega Persico, noi di Calvizzanoweb, avendo sempre rispettato la regola del pluralismo dell’informazione, ci siamo limitati a pubblicare un semplice comunicato stampa del gruppo “L’Altra Marano, al quale si può replicare con un altro comunicato e non con offese gratuite verso coloro che svolgono dignitosamente il loro mestiere. A differenza di qualche imbonitore dell’informazione, raccontiamo fatti, separandoli dalle opinioni e senza aver mai percepito un euro sia dai politici che dagli imprenditori. Svolgiamo questo mestiere da circa 30 anni e le possiamo  garantire che tra colleghi c’è sempre stato gran rispetto, solidarietà e umanità, contrariamente a quello che sta avvenendo da qualche anno a questa parte, per colpa di qualche “scheggia impazzita” che stravolge continuamente le regole della buona comunicazione.  




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