Calvizzano, il neo dipendente comunale Cimino è anche un artista: ha vinto un’edizione del prestigioso concorso di poesia “Il Federiciano”



Rosario Cimino, il vincitore del concorso per istruttore direttivo al Comune di Calvizzano, è un giovane trentenne preparato e  molto umile. E’ riuscito a conseguire, nei tempi previsti e con il massimo dei voti, la laurea in Scienze politiche con indirizzo Relazioni internazionali e diplomatiche. E' un esperto di e-government, il sistema di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione. Ma la sua passione è la letteratura: ha al suo attivo un libro di poesie, due concorsi di poesia vinti (Il Federiciano e Luoghi di parole) e diversi premi. Papà Patrizio, da Lassù (è morto recentemente a 58 anni)  e mamma Caterina Trinchillo, vanno fieri di lui.
E’ da quando “ero piccolo – è scritto nella presentazione della sua raccolta di poesie, “I Battiti dell’Anima” – che la passione per la letteratura mi perseguita. Alcune volte, rimanevo imbambolato di fronte a un monologo, non riuscendo a capire come si potesse tradurre in parole l’essenza della vita. E’ la magia delle parole che mi ha sempre emozionato e così, sono riuscito a mettere per iscritto ciò che gli altri riescono solo a provare, con passione e naturalezza”.
La raccolta si compone di 37 poesie che si leggono tutte d’un fiato: i versi sono molto scorrevoli e creano forti emozioni.
 “Vorrei” è la poesia della raccolta, preferita da Cimino. Ecco il testo: “Vorrei un compasso largo quanto tutto il mondo, per disegnare un cerchio… che passa per tutti i continenti.
Vorrei che tutti gli uomini…Si dessero la mano, danzassero su quella tavola rotonda, e intonassero canti di pace”.
Cimino ha pure partecipato al concorso nazionale di poesie ispirate alle opere del compianto artista calvizzanese Pasquale Di Maria, ottenendo un ottimo piazzamento con la sua lirica “Amore claustrofobico”  

Un senso di te

Ti penso e sorrido.
Sulle labbra le emozioni
di un incontro,
il pensiero
del mio tempo insieme a te.
Sei Amore!
Mostro che culli l’anima,
che accarezzi la mia felicità
e la rendi più giovane.

Ti penso e sorrido:
l’intermittenza del cuore.
Ti rivedo in gesti infantili,
in parole dorate.
Ti rivivo in un grido di vita
che rimbomba e sparisce.

Ti penso e sorrido.
Mia strada,
Mia forza,
Mio porto.
Dove trovo rifugio
in un senso di te.

Rosario Cimino





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