Marano, conosciamo meglio il neo sovraordinato Nicola Campanile



Campanile, 60 anni, sposato, tre figli, abita da diversi anni a Cercola dove è stato anche assessore, funzionario dell’Inps, è un cattolico praticante. Ha militato nelle fila dell’Azione cattolica, non aderì mai alla Democrazia Cristiana, anche se quella era la sua area politica di riferimento. A Bologna, dove lavorava all’Inps, è stato anche segretario provinciale della Cisl, il sindacato vicino all’area cattolica per eccellenza. Campanile, dunque, ha nella matrice cristiana un elemento portante della sua cultura e della sua formazione politica. Anche rispetto a lui, come accadde per l’ex sindaco Mauro Bertini, si parla di una vocazione sacerdotale bloccata a metà. Campanile addirittura sarebbe voluto diventare un sacerdote missionario e avrebbe anche studiato per questo. Poi ha rinunciato all’idea, ma non al suo impegno religioso. Fu eletto sindaco di Villaricca due volte consecutive, alla fine degli anni Novanta. La prima volta, a causa del sistema elettorale, vinse senza avere una maggioranza consiliare e fu sfiduciato dopo poche settimane. Fu rieletto e rimase in sella fino al Duemila, quando tentò, da capolista, la scalata al Consiglio regionale. Fu clamorosamente bocciato, raccogliendo pochissime preferenze, e lasciò la carica di Primo cittadino ritirandosi dalla Politica attiva.  Nel 2003, Bertini, per rinforzare la sua macchina amministrativa, lo nominò assessore alla Politiche del territorio come tecnico esterno e non per quota politica. Con il suo stile discreto, Campanile si fece apprezzare anche dall’opposizione. In un primo momento, molti dell’opposizione non videro di buon occhio la sua nomina ad assessore, perché era “di fuori paese”. Poi cambiarono idea dopo la riuscita della festa del vino a San Rocco. Nel 2006, Mauro Bertini, sindaco uscente e non ricandidabile, non ne volle sapere di sostenere la coalizione di centrosinistra e si lanciò in una corsa solitaria, candidando a sindaco Nicola Campanile con una sola lista collegata, quella dei Comunisti Italiani. Entrò solo lui in Consiglio comunale da candidato sindaco non eletto.

L’intervista rilasciata a luglio 2006 al periodico “L’attesa”     

Campanile agli esordi del suo mandato fece subito sentire la sua voce con un’interrogazione in cui chiedeva lo stop alle lottizzazioni
Il suo mandato non fu semplice: ci furono diversi scontri polemici con l’ex Primo cittadino Bertini che lo sollecitava a dimettersi nel rispetto dei patti pre-elettorali



A distanza di tre anni e mezzo (dato certo e non inventato come fa qualche pseudo informatore) dalla sua nomina a consigliere comunale, Nicola Campanile lasciò il suo seggio con una lettera di dimissioni. Gli subentrò Mauro Bertini. A Cercola è stato assessore  dibattuto, chiacchierato, avversato, ma l’unico a mettere mano ad assunzioni di dipendenti, a stabilizzare i lavoratori socialmente utili, a informatizzare la macchina comunale con ottimi risultati.  Da sovraordinato, Campanile si occuperà di tasse, di politiche sociali, di personale e darà una mano in diversi altri settori.    



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