Campanile, 60 anni, sposato, tre figli,
abita da diversi anni a Cercola dove è stato anche assessore, funzionario
dell’Inps, è un cattolico praticante. Ha militato nelle fila dell’Azione
cattolica, non aderì mai alla Democrazia Cristiana, anche se quella era la sua
area politica di riferimento. A Bologna, dove lavorava all’Inps, è stato anche
segretario provinciale della Cisl, il sindacato vicino all’area cattolica per
eccellenza. Campanile, dunque, ha nella matrice cristiana un elemento portante
della sua cultura e della sua formazione politica. Anche rispetto a lui, come
accadde per l’ex sindaco Mauro Bertini, si parla di una vocazione sacerdotale
bloccata a metà. Campanile addirittura sarebbe voluto diventare un sacerdote
missionario e avrebbe anche studiato per questo. Poi ha rinunciato all’idea, ma
non al suo impegno religioso. Fu eletto sindaco di Villaricca due volte
consecutive, alla fine degli anni Novanta. La prima volta, a causa del sistema
elettorale, vinse senza avere una maggioranza consiliare e fu sfiduciato dopo poche
settimane. Fu rieletto e rimase in sella fino al Duemila, quando tentò, da
capolista, la scalata al Consiglio regionale. Fu clamorosamente bocciato,
raccogliendo pochissime preferenze, e lasciò la carica di Primo cittadino
ritirandosi dalla Politica attiva. Nel
2003, Bertini, per rinforzare la sua macchina amministrativa, lo nominò
assessore alla Politiche del territorio come tecnico esterno e non per quota
politica. Con il suo stile discreto, Campanile si fece apprezzare anche
dall’opposizione. In un primo momento, molti dell’opposizione non videro di
buon occhio la sua nomina ad assessore, perché era “di fuori paese”. Poi
cambiarono idea dopo la riuscita della festa del vino a San Rocco. Nel 2006,
Mauro Bertini, sindaco uscente e non ricandidabile, non ne volle sapere di
sostenere la coalizione di centrosinistra e si lanciò in una corsa solitaria,
candidando a sindaco Nicola Campanile con una sola lista collegata, quella dei
Comunisti Italiani. Entrò solo lui in Consiglio comunale da candidato sindaco
non eletto.
L’intervista rilasciata a luglio 2006 al periodico “L’attesa”
Campanile agli esordi del suo mandato
fece subito sentire la sua voce con un’interrogazione in cui chiedeva lo stop
alle lottizzazioni
Il suo mandato non fu semplice: ci
furono diversi scontri polemici con l’ex Primo cittadino Bertini che lo
sollecitava a dimettersi nel rispetto dei patti pre-elettorali
A distanza di tre anni e mezzo (dato certo e non inventato come
fa qualche pseudo informatore) dalla sua nomina a consigliere comunale, Nicola
Campanile lasciò il suo seggio con una lettera di dimissioni. Gli subentrò
Mauro Bertini. A Cercola è stato assessore dibattuto, chiacchierato, avversato, ma l’unico
a mettere mano ad assunzioni di dipendenti, a stabilizzare i lavoratori
socialmente utili, a informatizzare la macchina comunale con ottimi risultati. Da sovraordinato, Campanile si occuperà di
tasse, di politiche sociali, di personale e darà una mano in diversi altri
settori.