Il porno come strumento di controllo massa



Centinaia di ore ad assorbire solo la scena dell’amplesso porta alla scomparsa della capacità affettive del soggetto con conseguenze devastanti nella vita di coppia. Il fenomeno sta incominciando anche a intaccare le donne

Spesso il potere, democratico e autoritario, ha messo in atto strumenti di controllo delle masse più o meno efficaci. Negli ultimi trent’anni, la Rivoluzione tecnologia e digitale ha promosso realtà come la Rete interconnessa, accessibile praticamente a tutti e la cosiddetta “globalizzazione” di idee e concetti. Uno di questi controlli subdoli, devastanti e inabilitanti è la pornografia in rete. Gratuita, facilissima da vedere, scaricare rimettere in rete. L’offerta a “costo zero” da parte dei siti internet, di video e immagini di sesso esplicito, con centinaia di sottocategorie è diventata una vera arma di distruzione delle coscienze critiche e del livello di attenzione del soggetto su scala mondiale. Il target è il giovane e l’adulto medio, quelli che contano per i governi. Il potere ha da sempre paura della coscienza consapevole, le giovani generazioni sono quelle più dotate di creatività, immaginazione, energie vitali. Tutte cose che la pornografia distrugge polverizzando la capacità critica di stabilire cosa è vantaggioso e cosa non lo è per i popoli governati sempre più spesso da lobbies politiche al servizio di potentati economico-finanziarie. La pornografia attua un processo traumatico della regione sotto-corticale (Corpo striato) con la conseguenza di una riduzione del volume di quest’area deputata alla funzione della “soddisfazione”. Normalmente, il piacere del sesso è solo il terminale di un delicato processo evolutivo delle varie fasi di questa importante funzione. Dal corteggiamento, alla condivisione di passioni e intese, all’attrazione intellettiva e fisica fino alla pratica dell’erotismo (vero mattone costitutivo del piacere) per poi vivere la fase finale di tutto il processo costituita dall’attività sessuale. La scena esplicita pornografica, sbattuta sul monitor, senza il costrutto che precede l’atto, ottunde e reprime l’attività cerebrale che genera benessere. Il risultato è una ridotta capacità temporale della resistenza erettile (nel maschio), una disfunzione affettiva (centinaia di ore ad assorbire solo la scena dell’amplesso porta alla scomparsa della capacità affettive del soggetto con conseguenze devastanti nella vita di coppia).  L’eccitazione fisica del soggetto che sta guardando una scena porno è mera reazione fisico-chimica quasi immediata che non rispetta i tempi della normale attrazione e delle aspettative che creiamo noi a vantaggio dell’intesa sessuale e non interazione cerebrale prima e fisica dopo. Qui risulta ribaltata la funzione guida del cervello e il complesso delle emozioni della mente. Il soggetto alla lunga, entra in uno stato di grave malessere latente perché il suo ruolo è di “passiva partecipazione” alla scena. Può solo guardare e magari provare invidia per la persona protagonista del video o immagine. Poi, la dipendenza. Naturalmente, se si pratica un’abitudine che diviene vizio, si è come tabagisti, ludopatici, alcolisti. Nel tabagismo, la dipendenza deriva dalla desensibilizzazione dei recettori nicotinici del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Il porno, abbassa il sistema percettivo della realtà circostante. Il soggetto non interagisce più con interesse. Sul piano interpersonale e sociale, il soggetto piegato sulla pratica patologica della fruizione di materiale porno, non sa più distinguere un allarme sociale, un legge dannosa per la sua classe sociale, un pericolo per la sicurezza sua e della sua famiglia. La pornografia è un moderno “oppio dei popoli” che riduce le difese critiche delle masse. La partecipazione attiva alle grandi tematiche pubbliche sarà sempre più scarsa. I governi avranno sempre più controllo sulle emozioni (debilitate) delle masse, che saranno sempre più distratte e docili nei confronti del loro operato. Un’importante studio  del “Max Plank Institute” di Berlino, sta osservando gli effetti di questo fenomeno che sta cominciando anche a intaccare le donne. La pornografia è l’ultimo coltello affilato e minaccioso puntato contro le giovani generazioni per renderle schiave di un bisogno malato che le distolga dalla partecipazione attiva alla vita sociale. Un esempio lampante: la Cina. Il motore di ricerca “Google” in questo Paese è sotto il controllo delle autorità governative. Non si può accedere a determinati portali esteri se non strettamente controllati dal governo ma, è permessa e incoraggiata la pratica della pornografia. La pedo-pornografia non la citiamo perché è un capitolo a parte che attiene alla famiglia delle gravi patologie psicotiche e ai reati tra i più abbietti e gravi a carico di bambini. Negli ultimi anni, abbiamo assistito all’abbassamento progressivo dell’età di stupratori, questo perché la pornografia instilla nella mente di chi la guarda il concetto che la “femmina è là a portata di mano. Basta prenderla ed è tua!”. Il turismo sessuale è nato con la diffusione istantanea dei documenti visivi via Internet. Infatti, in quei Paesi dove si pratica (e dove tra i clienti più assidui vi sono gli italiani), le popolazioni non contano nulla.
Enzo Salatiello


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