Marano, il brindisi da morto del “pittore tedesco” Willi Lehmann: il 10 aprile ricorre il decimo anniversario della sua morte
Willi Lehmann con l'immancabile bicchiere di birra |
E’ un articolo che consigliamo di
leggere fino all’ultima parola
Willi Lehman, l’artista che tutti a
Marano chiamavano “o pittore tedesco”, era un uomo fuori dalla norma. Basti
pensare che per suo esplicito volere, prima delle esequie, il feretro si fermò
dinanzi al bar Santopaolo in via Falcone, dove Willi era un abituale
frequentatore, per festeggiare con un brindisi la sua partenza da questo mondo.
Si spense il 10 aprile 1999, all’età di
82 anni. Willi Lehman, pittore, decoratore e restauratore, da tempo aveva
trovato in Napoli e nel suo circondario una seconda patria. Ai suoi funerali
che si svolsero a Napoli erano presenti parenti e amici venuti dalla
Germania, nonché il console tedesco dell’epoca. L’artista riposa nella cappella
tedesca del cimitero di Napoli, accanto alla tomba del fratello gemello Emil.
Willi Lehman era nato a a Karlsruhe in
Germania, dove aveva conseguito il diploma di pittore-decoratore. Prima novizio
in un ordine monastico, si era poi arruolato nell’esercito, prestando servizio
come infermiere; in quel periodo aveva contratto una grave infezione polmonare.
Dopo un periodo a Dresda, si era trasferito in Italia per un soggiorno curativo
a Ischia, trovandovi un clima così favorevole per la sua salute, che non aveva
voluto più lasciare Napoli. Circa trent’anni prima che morisse si era fatto
edificare a San Marco di Marano, una casa con una magnifica vista sui Campi
Flegrei.
Come pittore, Lehman aveva una grande
percezione della bellezza, che rappresentava in quadri che rivelano una spiccata
profondità interiore. Nell’ultimo periodo si era dedicato quasi esclusivamente
ai ritratti e ai paesaggi. Chi lo conosceva, dice di lui che era un uomo
solitario, introverso, ma anche molto sereno e cordiale. Viveva da solo, ma si
faceva benvolere da tutti. Era animato da profonda fede, che lo aiutò a
sopportare con dignità le sofferenze degli ultimi
periodi.