Marano, domenica 3 febbraio: in occasione della 41esima “Giornata per la vita”, passeggiata con il cardinale Sepe

Don Ciro Russo, Decano delle parrocchie di Marano, Calvizzano, Melito, Mugnano, Villaricca)
Da cinque anni la Chiesa di Napoli ha scelto di vivere questa giornata di promozione alla vita nei Comuni che costituiscono il territorio diocesano. Marano è stato individuato quest’anno dall’arcivescovo di Napoli, Sua Eminenza, cardinale Crescenzio Sepe, come luogo dello svolgimento dell’iniziativa. E’ toccato dunque, a don Ciro Russo, parroco della chiesa San Ludovico D’Angiò, nonché  decano del X Decanato (oltre Marano, comprende le parrocchie di Calvizzano, Villaricca, Mugnano, Melito) organizzare la manifestazione.  

Il programma   


Presentato il Messaggio dei vescovi italiani per la 41° Giornata per la vita, che si celebrerà domenica 3 febbraio 2019.

La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù”.
Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani, che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”. Proprio il loro sguardo – “saggio e ricco di esperienza” -“consentirà di rialzarsi dai terremoti – geologici e dell’anima – che il nostro Paese attraversa”.
Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale «alleanza tra le generazioni»”, in questo modo: “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”.
In tale prospettiva “si rende sempre più necessario un patto per la natalità” – esplicitano i Vescovi – “che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”.
“La vita fragile si genera in un abbraccio”, si legge nel testo, che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”.

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