Ci sono, e ci sono
sempre stati, giornali, siti, blog o altri mezzi di informazione che indagano
la realtà che cercano notizie, che propongono chiavi di lettura, che
consegnano, ai cittadini e alla storia, i fatti (comodi e scomodi) e i punti di
vista (belli e brutti). E, poi, ci sono e ci sono sempre stati, mass media che
non svolgono alcuna funzione sociale e fabbricano, al contrario,
un’informazione di comodo a uso commerciale (o pseudopolitico). Il potere, si
sa, ama questi ultimi perché non criticano, non svelano trame, non danno fastidio.
Il nostro blog è nato per non essere al servizio di nessuno se non del bisogno
della città. Abbiamo lavorato e lavoreremo, fino a quando ci faranno esistere,
per cercare di costruire una città migliore. In ogni caso, ci siamo sempre
sforzati di applicare alla lettera i principi cardini del buon giornalismo:
pluralismo dell’informazione, opinioni separate dai fatti, autonomia rispetto
ai centri di potere. Ci vantiamo, inoltre, della nostra indipendenza. In
passato, alcuni politici di Calvizzano che trasmigrarono dalla maggioranza
all’opposizione, ci accusarono di essere troppo filo governativi, gli stessi
che, alcuni mesi dopo, dissero che stavamo lavorando bene. A noi non può far
altro che piacere questo loro modo di pensare, poiché sta a significare che
abbiamo tenuto sempre diritta la barra dell’informazione leale. Il “vizio”
della dignità, a volte, ci ha fatto perdere qualche opportunità. Un prezzo che
abbiamo pagato volentieri. La nostra informazione è e rimarrà sempre la stessa.
Né combattenti né servi. Impegnati nel tentativo di raccontare e di
interpretare la realtà per come ci viene agli occhi. Elogiando quando c’è da
farlo, criticando quando c’è da farlo, raccontando semplicemente i fatti.