Nemo Propheta in
patria, una locuzione latina che calza a pennello per Antonio Di Maro,
trentenne calvizzanese (figlio del geometra Giacomo Di Maro), apprezzato architetto, tra pochi in Italia ad applicare
nel design la tendenza americana del ritorno alla natura. Il 20 maggio
2016 partecipò alla trasmissione “Detto Fatto”, condotta da Caterina
Balivo, dove, nella veste di bioarchitetto (una figura sempre più richiesta
perché progetta luoghi che garantiscono la salute di chi ci abita, ma anche la
protezione dell’ambiente dove si trova la casa) dispensò consigli ai telespettatori
per risparmiare energia. Recentemente il
Magazine “Agorà” gli ha dedicato due
intere pagine: l’articolo è firmato dalla giornalista Francesca Marra, un’altra eccellenza
calvizzanese. Ma cos’è la neuroarchitettura? “E’ una disciplina – scrive Di Maro sul suo sito – nata agli inizi degli anni ’90, grazie all’architetto
italiano Giacomo Rizzolati, che cerca di esplorare a fondo il rapporto tra
le neuroscienze e di tutte le altre strutture artificiali che compongono
un ambiente creato artificialmente dall’uomo. Più specificamente la Neuroarchitettura studia il livello di risposta psicologica umana ai componenti che costituiscono questo tipo di ambienti. L'obiettivo di fondo è quello di valutare l'impatto che le varie strutture hanno sul sistema nervoso umano e sul cervello.
Il concetto viene
chiarito in modo più semplice su Agorà: “se,
quando entriamo in una stanza,
avvertiamo una sensazione di malessere – afferma Di Maro – la “colpa” è della cattiva organizzazione
degli spazi, o di luci non adatte alla predisposizione visiva o di un muro che
crea una barriera”
Il neuro-architetto è
in grado di trovare la spiegazione al malessere e, ovviamente, di proporre soluzioni per eliminarlo.
Tra i molti progetti
che lo studio dell’architetto Di Maro ha realizzato, contribuendo attivamente
al benessere dell’individuo, se ne possono ricordare due: “La Casa Oro” e “il bosco dentro”.
Il primo è da considerarsi un laboratorio di ricerca nel quale domina il
minimalismo. La casa romana, in origine parte di un complesso residenziale
degli anni’70, è stata trasformata in un ambiente armonico e funzionale. Tutti
gli spazi ruotano intorno a un monolite di forma organica dorato. Grazie all’utilizzo
di diverse tonalità di colore, l’occhio conferisce profondità di campo ad
ambienti che sono in realtà di dimensioni ridotte.
Con il secondo
progetto, invece, un’area dell’ospedale oncologico pediatrico Pausillipon di
Napoli si è trasformata in un bosco, con alberi realizzati con vere cortecce,
luci che cambiano colore e intensità seguendo il percorso del sole e suoni del
bosco. Tutto per “portare la natura” e, di conseguenza, il benessere ai
bambini.
Antonio Di Maro ha
due studi all’avanguardia: uno a Napoli, in Viale Gramsci 13, l’altro a
Villaricca, in via Tirelli 9.
"Il bosco dentro", un parco per il Pausillipon