Calvizzano, bilancio consuntivo 2017: va migliorata la capacità di riscossione delle entrate tributarie




Prima di parlare della situazione economico-finanziaria non tanto felice del  Comune di Calvizzano, vanno fatte due premesse. La prima. Gli Enti locali, da quando i vari governi centrali che si sono succeduti da una decina di anni a questa parte hanno stretto i cordoni della borsa, riducendo di anno in anno i cosiddetti trasferimenti statali, chi più (Marano e Villaricca) e chi meno (Mugnano e forse Qualiano) stanno andando quasi tutti in difficoltà sia per mancanza di liquidità che per i troppi debiti contratti e non onorati. E non abbiamo tenuto conto  dei soldi da sborsare a terzi per sentenze passate in giudicato, tra cui abbondano quelle relative a incidenti per le cosiddette “insidie stradali”, cioè quelli causati dalla presenza di buche, da asfalto sconnesso, da materiale sporgente sulla sede stradale, da tombini aperti, eccetera. La questione “tagli” non deve, però, costituire un alibi per nascondere errori e dimenticanze del passato e del presente. La seconda. Bisogna ammettere che con l’ex amministrazione non si è mai andati in anticipazione di cassa (il cosiddetto scoperto), per cui il Comune ha evitato l’esborso di cospicui interessi da versare alla tesoreria comunale. Ciò non significa che non possa riapparire lo spettro del dissesto, come accadde alcuni anni fa, quando la Corte dei conti strigliò l’amministrazione dell’epoca evidenziando ben sette fattori di criticità, tra cui il mancato rispetto di 4 parametri di deficitarietà strutturale, condizione che spesso rappresenta l’anticamera del dissesto. Inoltre, nella pronuncia di alcuni anni fa, la Magistratura contabile fece presente il perdurare di una ingente massa di residui attivi (somme accertate e non riscosse) inerenti annualità remote, segno di una bassa capacità di riscossione dell’ente, nonostante furono stralciati il 19,45% di crediti di dubbia esigibilità. Più o meno la stessa situazione evidenziata dal revisore dei conti nella relazione allegata al consuntivo 2016.  Nonostante l’attuale amministrazione, in seguito ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti, adottò provvedimenti e misure programmatiche per migliorare la situazione economico-finanziaria, continuavano a persistere irregolarità amministrativo-contabili che avrebbero potuto pregiudicare gli equilibri dell’ente. In parole semplici, bisognava  cambiare  musica per evitare  di incappare nelle maglie del dissesto finanziario. E qualcosa stava davvero cambiando, visto che i parametri di deficitarietà, nel consuntivo 2015, scesero a due, per poi risalire, come evidenzia l’ultimo rendiconto, di nuovo a 4. Con il consuntivo 2017 non c’è stato miglioramento: i parametri di deficitarietà restano 4 , per cui c'è ancora tanto da lavorare per migliorare i conti.
               





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