Stefania Fanelli dell’associazione Frida Kahlo: “per il Comune di Marano la violenza sulle donne è una questione marginale”



Come associazione siamo attive sul territorio dal 2006 e dal 2012 gestiamo per conto dell'ente comunale a seguito di una delibera di giunta comunale la 148 del 2/11/2011 l'attività di sportello ascolto antiviolenza. 
Uno sportello gestito in pieno regime volontario, presso i locali dell'ex ufficio anagrafe di Torre Caracciolo.
Negli anni abbiamo subito numerosi atti vandalici, ma con le sole nostre forze lo abbiamo sempre rimesso in piedi.
A seguito delle ultime vandalizzazioni, che risultano essere veri atti intimidatori, avvenuti in data 2/08/2016 e 17/10/2017 a cui sono seguite formali denunce alle forze dell'ordine, nonché interrogazioni parlamentari, lo sportello distrutto barbaramente è diventato inaccessibile.
Distrutto con una violenza inaudita.
Numerose le richieste di incontro con le varie gestioni commissariali e con i diversi funzionari dell'ufficio patrimonio.
Per facilitare il compito dell'ente, con le proprie carenze amministrative abbiamo provveduto noi a scrivere di nostro pugno una bozza di convenzione con un progetto allegato " a casa delle pari opportunità".
Un progetto per realizzare uno spazio sociale ed aggregativo per le donne vittime di abusi e violenze. Un progetto di educativa territoriale per la periferia del territorio. Uno spazio sociale a disposizione del territorio per arginare violenze e discriminazione di ogni tipo.
In data 23 ottobre 2017 abbiamo protocollato una richiesta di incontro alla Commissione straordinaria per discutere della eventuale messa in sicurezza e di un'eventuale assegnazione provvisoria di un altro locale.
A tutt’ oggi, a sei mesi dagli atti intimidatori subiti, non abbiamo ricevuto alcuna convocazione da parte della commissione, né da parte del responsabile del piano di zona.
A tutt oggi a nulla sono valse le decine di sollecitazioni rivolte ai funzionari degli uffici preposti. Decine di "scaricabarile" tra intoppi burocratici e competenze. Ci si perde nei meandri della burocrazia e in quelli delle carenze amministrative al punto che le donne vittime di abusi e violenze le accogliamo presso le nostre abitazioni mettendo a rischio la nostra incolumità.
Al 20 aprile 2018 sono 46 le donne uccise dall'inizio di questo anno.
Ciò significa che ogni 60 ore una donna viene AMMAZZATA per mano del proprio compagno o ex. Un assassino che aveva le chiavi di casa.
Come sportello stiamo seguendo diversi casi, grazie anche al percorso di rete con le forze dell'ordine del territorio.
Numerosi casi di violenze, tentato femminicidio, abusi su minori, atroci percosse con calci , pugni a donne mandate barbaramente in ospedale.
Queste le donne che abbiamo accolto negli ultimi mesi e nelle ultime ore, e nonostante le difficoltà non abbiamo lasciato indietro nessuno.
Denunciare è un atto importante, e abbiamo il dovere che ogni denuncia trovi accoglienza. Abbiamo anche ottenuto provvedimenti di vittoria con l'allontanamento dei carnefici. Abbiamo realizzato un gruppo di auto mutuo aiuto con quante hanno trovato ascolto ed accoglienza presso la nostra associazione. Molto altro si può e si deve fare, ma siamo state lasciate sole.
Lanciamo un ultimo accorato appello al Comune di Marano.
Ci faccia capire da che parte vuole stare nell'impegno concreto al contrasto alla VIOLENZA SULLE DONNE.
La battaglia alla violenza sulle donne passa per atti concreti e al momento il Comune di Marano è silente. Totalmente silente.
Noi continuiamo a crederci e a sperare in un impegno dell'amministrazione perché solo se ci si prende per mano tutti ce la possiamo fare.
La rete si pratica, evocarla non basta.

Associazione Frida Kahlo, la città delle pari opportunità
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