Ricordi di gioventù: ma quanto era bravo Filippo Schisano, un cantautore che non ha avuto il successo che meritava


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Quando nel 1977 uscì il brano “Odio mio figlio”,  primo disco e maggiore successo di Filippo Schisano, musicista multiforme e squisito poeta, lo ascoltavo perlomeno 4-5 volte al giorno, ma la canzone che mi entusiasmava era “Amo te”, riportata sul cosiddetto lato B del 45 giri. Schisano, 66 anni a luglio prossimo, nativo di Casal di Principe, iniziò a cantare all’età di14 anni: partecipò, vincendo il primo premio, alla manifestazione “Primavera di voci”, indetta dal parroco del suo paese. Oltre al canto, imparò  a suonare la batteria, il basso, la chitarra e poi approdò al pianoforte. I primi locali in cui si esibì furono quelli americani a Napoli, poi si imbarcò sulle navi da crociera come chitarrista girando il mondo. Quando tornò a Napoli si autoprodusse, servendosi di un’orchestra così nacquero Odio mio figlio e Amo te.  Schisano con le sue canzoni ha fatto innamorare diversi giovani nel periodo a cavallo degli anni 70-80. Peccato che non ha avuto il successo che meritava. Ha partecipato a programmi televisivi di rilievo nazionale come 10 Hertz con Gianni Morandi, Disco Inverno, Disco Estate, Domenica In, varie volte al Festival di Napoli,  conquistando anche un primo posto con la canzone "Na cuppulella e 'nu cafè", ma la canzone in vernacolo che mi piace di più è “Nun me lassà”, scritta nel 1979, stesso periodo in cui compose “Ti canterò l’Ave Maria”, canzone diventata un successo. Sua figlia Mirella Schisano ha seguito le orme del padre, diventando una brava cantante: nel 2009 ha partecipato alle selezioni di San Remo Giovani con il brano “Mio padre è un casalese”, scritto da suo padre.
Mi.Ro.





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