Quando Calvizzano era terra di ciclismo


                                      Giacomo Di Maro detto Giacumin e liguori in una foto degli anni trenta

Calvizzano ha dato i natali ad autentici campioni del ciclismo. I nostri corridori, qualcuno ad un passo dal professionismo, primeggiavano ovunque andassero a gareggiare. Difficile stilare una classifica dei più bravi, poiché parliamo di epoche differenti e le bici da corsa, si sa, hanno subito diverse modifiche negli anni, così come le tecniche di allenamenti. Il pioniere indiscusso del ciclismo calvizzanese è sicuramente Giacomo Di Maro (detto “Giacumin e  liguori” poiché gareggiava per la nota società sporttiva Liguori) padre di Teresa, Rosa e Angelo Di Maro e suocero di Giuseppe Paolone, appassionato di ciclismo e padre della campionessa di pattinaggio Raffaella, alla quale è stato dedicato il Palazzetto dello Sport. Parliamo degli anni trenta-quaranta, in quanto Giacomo Di Maro, ex operaio delle Ferrovie dello Stato, è deceduto nel 1995, a 82 anni. Tra i campioni del passato vanno annoverati i fratelli Giacomo e Vincenzo Barretta.  Vincenzo, che a soli 18 anni è stato campione campano su pista, imprenditore nel campo dei liquori, è deceduto all’età di 57 anni. Nel 2006, i suoi amici (Paolone, Napolano…), tifosi e simpatizzanti della bici, gli dedicarono un’associazione ciclistica ed organizzato diversi “Memorial” (gare riservate alla categoria amatori) per onorare la sua memoria.
Dei ciclisti del passato, parliamo degli anni cinquanta, non vanno dimenticati Raffaele Granata (padre dell’ex sindaco, nonché vittima innocente della camorra), vincitore di numerose gare sia regionali che nazionali e a un passo dal professionismo, Tommaso Pezone (padre dell’appassionato di storia locale Peppe),  Umberto e Armando Rupa, Lorenzo Sarnataro (nipote di della buonanima di Vincenzo Grasso, eroe di guerra deportato nel campo di concentramento nazista di Dakau), vincitore della Coppa Caivano, un trofeo molto ambito, poiché partecipavano squadre di tutt’Italia. Giuseppe Gagliardi, invece, è stato giudice nazionale, partecipando anche al Giro d’Italia. Era anche un appassionato di calcio. Tra i bravi corridori di un passato più recente troviamo Francesco Granata (figlio di Raffaele) Mattia Barretta (figlio di Giacomo), Giacomo Di Maro (nipote di Giacumin e liguori), Ivano Felaco (il noto tatuatore), Raffaele Visconti, Luigi Scarola, Luciano Chianese, Domenico Panico e Mattia Barretta. Attualmente, Mattia Barretta e Raffaele Musto, gareggiano ancora nella categoria amatori.     

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