Calvizzano, Memorial Pasquale Di Maria: le poesie e le valutazioni della giuria. Seconda parte


Un soffio


Da qui il cielo è buio e tu sei nudo.
Sospeso tra presente e futuro.
Ti manca un passo,
Il coraggio di un salto.
La vita è un soffio interminabile che brucia
ma che non si consuma.
Stringiti il cuore e cammina senza avere paura...

Giuda Nicolosi

Voto: 8
Valutazione: labile attinenza con l’immagine. Poesia breve e essenziale, ma intensa per soggettività: un invito a vivere la vita senza aver paura, superando momenti di sconforto.

Un senso di te


Ti penso e sorrido.
Sulle labbra le emozioni
di un incontro,
il pensiero
del mio tempo insieme a te.
Sei Amore!
Mostro che culli l’anima,
che accarezzi la mia felicità
e la rendi più giovane.

Ti penso e sorrido:
l’intermittenza del cuore.
Ti rivedo in gesti infantili,
in parole dorate.
Ti rivivo in un grido di vita
che rimbomba e sparisce.

Ti penso e sorrido.
Mia strada,
Mia forza,
Mio porto.
Dove trovo rifugio
in un senso di te.

Rosario Cimino

Voto: 8
Valutazione: discreta attinenza con l’immagine. Poesia d’amore, di sensazioni e ricordi resi in modo gioioso con immagini pittoriche e colorite e culminano in tre metafore.
Amore claustrofobico



Come potrei guardar oltre la chioma
se è armadio senza ante
o gabbia ormai di belva doma

se di tenera carezza amante
che di sua anima si appadrona
e pone il sigillo la mano pesante.

Donna libera a cui il cuor risuona
è quel che lasci che sordo ti appella
in un lento morir che dentro frastuona

Il tuo riflesso più di rame non brilla
ti scopre attonita in spazi angusti
sotto un soffitto che quasi non crolla

e comprime le stelle che un giorno mirasti
son lì vicino ma tu resti muta
a pensar se era quello che sempre chiedesti

dei sogni e di vesti ora sei nuda
padrona indiscussa della tua alcova
e la passione in gioia eppur non tramuta.

L’unica uscita alle tue spalle si trova
da dove ti vedo bella e costretta
se non è il futuro era solo una prova…
Girati… e corri via in fretta.

Gennaro GB Ricciardiello
Voto: 8
Valutazione: piena attinenza con l’immagine. Si evince tecnica e (parola indecifrabile) a cimentarsi con il significante grazie alla rima incatenata, ma il contenuto è criptico, essendo imprecisa sintassi e punteggiatura. 

Verdi colline


Borgorose,
verdi colline, frizzante mattino
pedalo più forte per starti vicino.
Ricordo le valli e il campo fiorito
ma dimmi: Davvero è tutto finito?
Una regolata al cambio,
un po’ di olio alla catena,
folate di vento e fiocchi d’avena.

Borgorose
Verdi colline, frizzante mattino
pedala più forte mio dolce bambino,
Ricordo le valli ai confini del cielo
il meritato riposo all’ombra di un melo.
Ricordi impressi nell’anima mia
dipingo quei giorni
ma non è nostalgia.

Franco Ciccarelli

Voto: 8
 Valutazione: piena attinenza con l’immagine. Linguaggio semplice e musicale mediante le rime baciate, ma figurato e denso di sinestesie: profumi e colori rendono efficacemente ricordi e malinconie

Africa


Ti appartengo, terra,
le mie orme leggere,
appena sveglie all’alba,
si alzeranno come ali.
Ti guarderò planando
mentre il mio io resterà rapito.
A volte avrò bisogno di toccarti,
di sollevarmi poggiando
le mani sul tuo corpo, adagiato
sui nudi cammini dell’uomo.
Avrò occhi grandi nell’infinito,
luce nella notte,
pianti e sorrisi ad ogni alba.
Riprenderò il cammino
memore della tua fatica
di avermi addosso.

Pina Panico

Voto: 8

Valutazione: piena attinenza con l’immagine. Attraverso il ricorso alla prosopopea e a fitte metafore emerge con forte impatto emotivo l’immagine della terra macabra, primordiale.


Foglie di vita


Ti voglio parlare della storia un po' triste
di un uomo distratto,
che all'apparenza sembrava un po' matto.

Ti voglio parlare della vita di chi
raccontava dal buio i suoi desideri.

Dipingeva emozioni, raccontava di sé,
sulla scia dei suoi teneri misteri,
con la tenerezza di chi non sa
cosa sia la verità.

Un giorno, per caso, lo vidi pensare
su un vecchio pontile
che affaccia sul mare;
si accorse di me, del mio camminare.

Con voce sottile, forse un po' stanca,
mi disse: “Ti posso toccare?”

E così cominciò a raccontare
delle sue delusioni, dei tramonti inventati,
lo sguardo nel vuoto era sempre più vero.

Poi, all'improvviso,
con le sue mani raggiunse il mio viso.

Un attimo e… via, lo vidi volare
come un uccello, che attraversa l'aria
con il battito delle sue ali.
Gennaro Grieco
Voto: 8
Valutazione: discreta attinenza con l’immagine. La poesia inizia con una filastrocca, poi delinea un personaggio alla maniera impressionista, con emozioni e ricordi velati di malinconia, che si dileguano in un “battito delle sue ali”, nella similitudine conclusiva.
                                      Maschere


Quante maschere indossiamo ogni giorno
per nasconderci da chi abbiamo intorno!
Un sorriso bonario per nascondere la perfidia,
un sorriso indifferente per celare l’invidia,
un sorriso affabile per coprire ogni insidia.
Un giorno, però, si scioglierà la maschera
come sul fuoco la cera
mostrandoci per ciò che siamo davvero.
Portiamo maschere come sciocchi
perché mai potremo nascondere i nostri occhi,
lo specchio dell’anima vera,
così sinceri da superare la barriera
svelando la verità dietro la chimera.
Lo sguardo è il nostro più prezioso dono
che rifugge dal dimenticarci di noi stessi,
di quella parte ricca di riflessi
che ci rende degni di lealtà e perdono.

Dana Napolitano

Voto: 8

Valutazione:piena attinenza con l’immagine. Una efficace trama di rime, quasi tutte baciate sul tema pirandelliano della maschera: ipocrisia e falsità, però, non si possono nascondere per sempre,perché gli occhi sono specchio dell’anima.







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