Calvizzano, Memorial Pasquale Di Maria: le poesie e le valutazioni della giuria. Prima parte


La luna nel campo
Quadro associato

Scendeva la luna nel campo
a illuminar la notte.
Con la sua danza
risvegliava di luce
i colori di quelle sere piatte.
Su fili d'erba posava il suo canto,
come spicchio d'arancio, tra le fronde,
si cullava nel suo fatato mondo.
Luna specchiata,
fissa al mio sguardo,
come dea di mille notti
ad ammirare il cielo.
Ho di te l'anima che brilla
nel sorriso mio celato
e luce inebriante sul capo chinato.
Resto in penombra nel tuo campo fiorito
dove non vedo stelle
se non intrecci di una lunga vita.

Graziella De Chiara

Voto: 9,5, seconda classificata

Valutazione fatta sull’immagine data alla giuria: piena attinenza con l’immagine. La luna rossa dell’oleografia Napoli, come personificazione di DEA, illumina suggestivamente il paesaggio e l’anima grazie a un linguaggio evocativo e denso di sinestesie.

Nel Vento

Quadro associato



Nel vento sferzante d'inverno
che logora altrui desideri
nell'aria sconvolta dal gelo
che passa e che parla di ieri

Di quando la stessa folata
lasciando pulviscoli e neve
del cuor non sfiorava il calore
e il viso mostrava più greve

Mai più sentirò come allora
quel suono di giovane palpito
che al tempo come oggi diventa
la nota di un sogno già pallido

Nel vento che agita e spazza
dalla strada della vita le foglie
l'anima mia si così si dibatte.
Restano ormai senza te, amor mio,
della vita solo le spoglie.

Roberto Corsini, terzo classificato

Voto: 9

Valutazione giuria: sfumata attinenza con l’immagine. Una trama fitta di rime e assonanze esprime malinconia per un amore che non c’è più (non si sa se sia scomparsa la persona amata). Sullo sfondo della natura spezzata dal vento e dal gelo, si percepisce anche il freddo del cuore.


Volo in rosso

Quadro associato
Sono qui presente
fulmine che sta attraversando questo mare
di rosso rosso rosso...

Ricordatevi di me!
Sono qui dall'inizio del mondo fin alla fine
fidanzato con la luce che racconta
dell'amore degli Dei, della forza del sangue,
della potenza dell'animo.
Io sono il grido del fuoco vivente che sta bruciando
dentro se stesso, se stesso, illuminando vittorioso
tutto il cielo che m'ha concesso Dio.
Sono dentro i vostri sogni come una piuma che carezza
meravigliati i vostri occhi di luce rossa rossa,
sorgente dall'alba morente al tramonto.
Sono lì, intenso bollente sangue che balla dentro voi,
che si scioglie in mille, migliaia di semi rossi che si espandono
gridando conquistando ogni angolo della vostra carne
raccontando la vita, l'amore la follia di volare sempre
più in alto con ali di cera.

Guardatemi bene!
Sono dentro una tela inchiodata al muro
non solamente quadro in un museo che si vuole ammirato:
io sono questo quadro tutto tinto di rosso
sono come un grido nel buio.

Ricordatevi di me!
Sono qui presente, una tela attaccata al muro
vi parlo con la mia voce muta,
con le mie sporche mani di colore rosso, con i miei occhi
sparsi dappertutto, accecati di luce, pieni di sogni.
Parlo a voi con me stesso eterico animo
moltiplicato all'infinito...

Dove sono io?
Guardate quel mare bollente di rosso,
quella tela che sta sanguinando dalla felicità
di averle affidato il mio animo nudo...
Guardate bene! Non sono una semplice tela inchiodata al muro
sono un pezzo di storia, di vita,
vi parlo di me divorato dalla voglia di essere nella luce.

Di rosso tingetevi la pelle, gli occhi, il vostro cuore.
Contemplatemi!
Io sono quella freccia di luce che separa
un mondo vissuto da un altro sognato


 
io sono quella riga di luce che disegna la maternità celeste
io sono quell'ala di angelo ribelle che tocca l'eternità.

Voi siete questa tela ed io il volo.

Alexandra Firita

Voto: 8,75, quarta classificata 

Valutazione giuria: piena attinenza con l’immagine. Con potenza visionaria e cromatica il poeta vede nello squarcio di luce bianca un fulmine su un mare rosso sangue. Una purezza che separa la realtà dal sogno. E’ il quadro stesso l’io narrante, che si fonde con l’artista.

Tramonto d’estate

Quadro associato
Strana sera di pioggia
dove l'orizzonte s'incendia
coi suoi colori di rosso fuoco

il sole cala dalla finestra
e le gocce sui vetri
paion note di una canzone
la più dolce che conosca

il mio cuore ti aspetta e mi prende
la voglia di te

tengo i miei pensieri come prigionieri di una rete
intrecciata di attesa e di dubbi
per poi liberarli

e bruciano come il cielo
e fresco è il tuo sguardo
e dolce è la notte.

Andrea Adami


Voto: 8,5, quinto classificato

Valutazione giuria: attinenza con l’immagine. Poesia densa di ricordi, sensazioni ed emozioni, espressi con colori, suoni e percezioni che risaltano nella coppia oppositiva caldo-freddo: il tramonto “rosso fuoco” come la passione e lo sguardo fresco della persona amata. Soppressa completamente la punteggiatura.



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