Parcheggio davanti al Comune: la situazione è nera altro che rosa |
Pontida
L’ottimo ed esperto giornalista Michele Serra,
qualche settimana fa, nella sua consueta rubrica “l’amaca”
sul noto quotidiano “la Repubblica”,
scriveva testualmente: “…risulta incredibile la notizia che il Comune di
Pontida abbia pensato a parcheggi per le donne gravide, ma solo se appartenenti a nuclei familiari naturali e
cittadine italiane o europee, dunque
non omosessuali, non madri single e non extracomunitarie.
L’amministrazione
leghista, sommersa dalle proteste, si è poi rimangiata la sua odiosa
intenzione”.
L’esplicito gesto di discriminazione è stato
abolito, ma, alle fine, le aree di sosta per le donne gravide sono state
realizzate.
Calvizzano
A gennaio scorso
l’amministrazione, con atto di giunta, decise di istituire il cosiddetto “parcheggio
rosa”, utilizzabile dalle donne in
gravidanza e dalle neo mamme
con prole fino a un anno, per sostenere la loro mobilità.
L’amministrazione, infatti, nell’ambito di una politica di sostegno alla
famiglia e di miglioramento della qualità della vita per tali categorie di
utenti, intese ricavare uno spazio riservato. Siccome il vigente Codice della
Strada non prevede questi casi, per cui non è possibile sanzionare coloro che
lo occupano, l’amministrazione puntò esclusivamente sulla responsabilità e sul
senso civico di coloro che hanno diritto a sostare in quell’area, tra l’altro
molto angusta. Fu stabilito che avrebbero avuto priorità i portatori di handicap,
il sindaco, il segretario comunale, Polizia municipale (automezzo in dotazione)
le donne in gravidanza, le neo mamme con prole fino a un anno. Il problema però
è un altro: a distanza di nove mesi dall’indirizzo politico, non solo non sono
stati tracciati gli spazi destinati alle donne gravide e puerpere, ma, in quel
posto, spesso si vedono auto di persone che non hanno
diritto a sostare.