Calvizzano, un’altra “mazzata” alla periferia dimenticata: riqualificazione via San Pietro rinviata al 2019

Imbocco via San Pietro

Per il primo lotto dei lavori di riqualificazione di via San Pietro (viabilità incrocio viale della Resistenza- isola ecologica) bisognerà aspettare il 2019, sempreché non ci saranno ulteriori cambiamenti. Dal nuovo elenco degli investimenti e delle opere pubbliche programmate nel triennio 2018-2020, pubblicato all’interno del nuovo Dup (Documento unico di programmazione) approvato in giunta il 31 luglio scorso (apparso solo ieri all’albo pretorio online) e da passare al vaglio del Consiglio comunale, si legge che l’opera verrà finanziata attraverso un mutuo di 200mila euro da contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti. Una situazione che definire assurda significa essere benevoli verso una classe politico-amministrativa che, finora, ha dimostrato, a nostro modesto avviso, di aver fallito quasi in tutto e lo dimostrano i fatti. La riqualificazione di via San Pietro è solo la punta dell’iceberg di un sistema di governare ormai al collasso. Di questi lavori, fondamentali per la viabilità cittadina e per l’accesso alla fatidica isola ecologica (dovrebbe aprire il primo novembre, stando alle promesse) se ne parla da anni: quest’ amministrazione, insediatasi a giugno 2013, li programmò  nel 2014, poi vennero spostati al 2015 e, successivamente, al 2016, da finanziare con un mutuo di un milione600mila euro. In seguito vennero ridimensionati a un primo lotto, da finanziare con 200mila euro di residui di mutui (soldi certi e nelle immediate disponibilità dell’Ente, generalmente provenienti dai ribassi di gara), spostandoli, però, al 2017. Nel penultimo piano triennale, il primo lotto di lavori resta sempre programmato al 2017, da finanziare, però, non più con i residui di mutuo ma con un mutuo di 200 mila euro. Ieri abbiamo appreso che la riqualificazione di via San Pietro è slittata al 2019. Insomma, sulla programmazione delle opere pubbliche, come titolammo qualche settimana fa, chi vuole capire qualcosa rischia di finire al “manicomio”.   

      

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