Calvizzano, isola ecologica e villa comunale: due esempi di cattiva gestione della cosa pubblica?

Ultimi dettagli: sul marciapiede adiacente la villa stanno realizzando alcune panchine
Isola ecologica di via San Pietro e villa comunale di via Pietro Nenni, due opere concepite più o meno simultaneamente, poco dopo l’insediamento dell’ex sindaco Granata: a distanza di 7 anni stiamo ancora parlando di apertura al pubblico. Assurdo. L’”isola” che c’è, ma ancora non c’è, stando al nuovo crono programma (ormai abbiamo perso il conto di quelli stilati finora), dovrebbe andare in funzione a novembre prossimo, premesso che si metterà mano alla variante urbanistica; per la villa, invece, è prevista l’inaugurazione il prossimo 5 giugno. Due importanti opere pubbliche che rappresenterebbero, sotto l’aspetto politico-gestionale, due facce della stessa medaglia, simbolo del fallimento dell’amministrazione che si avvia a terminare il suo mandato quinquennale, filato liscio come l’olio, senza neanche l’ombra di un incidente di percorso. Ciò offre un primo spunto di riflessione. Eppure errori, soprattutto gestionali, ce ne sarebbero stati, eccome, specialmente per queste due strutture. Ma la politica, alla quale è demandata la funzione di controllo,  cosa ha fatto per evitarli? Cosa potrebbe esserci sotto? Dalla lettura degli atti possiamo farci un’idea, ma solo chi è ben addentrato nei meandri del Palazzo sa come stanno realmente le cose che, purtroppo, conserva dentro di sé senza farle uscire allo scoperto. E ciò offre un secondo spunto di riflessione. Qualche timido segnale proviene da qualche commentatore anonimo che già preannunciò cose eclatanti sul Centro raccolta in particolare sulla tempistica e che, poi, sono venute fuori nella loro interezza. Per la villa comunale, invece, ci si può aspettare qualcosa solo dal fantomatico Pippo dei commenti: ha dimostrato di sapere tanti dettagli su quest’opera pubblica e, se vuole, solo lui potrà schiarire eventuali zone d’ombra. In ogni caso, alla fine, sono sempre i cittadini, soprattutto quelli più deboli, a pagare lo scotto delle inefficienze burocratico-amministrative e politiche. Intanto, i responsabili di settore, nonostante gli sbagli, continuano a percepire sempre il massimo sia della posizione organizzativa (12mila 900 euro annui) che del premio di risultato (25% della posizione organizzativa) con un minimo di obiettivi assegnati, mentre Salatiello e i suoi fedeli amministratori (le tre donne in primis) si avviano a stravincere le prossime elezioni, a meno che non esca fuori un candidato competitivo che possa contrastarlo. Nel frattempo,  il paese continuerebbe ad andare a rotoli. In un contesto dove primeggia la libertà e la democrazia, ma soprattutto la cultura, chi non rispetta il programma elettorale presentato ai cittadini, viene mandato a casa. Non gli si dà la possibilità di governare per un altro quinquennio.  Insomma, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Quanto tempo dovrà ancora passare, per vedere il paese decollare,  visto che da trent’anni a questa parte qui è rimasto tutto come prima? Con alcune varianti: vanno alla grande la parrocchia, grazie a un parroco eccezionale come don Ciro che sforna diverse decine di iniziative e aggrega tanti giovani, e l’Audax Gaudianum,  grazie al “missionario” Angelo Castiello che, con immensi sforzi organizzativi ed economici, è riuscito a diffondere la pratica del basket a Calvizzano.   

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