Il 23 febbraio 2016 ci lasciò Anna Maria Salatiello,
personaggio molto conosciuto dai calvizzanesi autoctoni: era e resta un pezzo
di storia della città. Da giovane era una donna normale, bella,
intelligente e studiosa. Poi, all’improvviso, arriva il “male oscuro” ad infrangere
i suoi sogni e spezzare le sue speranze. Agli uomini che incrociava rivolgeva
sempre un sorriso e diceva con la voce rauca, per le numerose sigarette che
fumava: “avvocà, come state”, come per dire : “i pazzi siete voi”.
Aveva 70 anni e soffriva da tempo di “cirrosi epatica”. Lasciò una sorella
residente a Frosinone e un’altra, Cecilia, che vive a Calvizzano. La vogliamo
ricordare, riportando fedelmente quanto scrisse Lia Ricciardiello sulla sua pagina facebook. “Muore tanta gente,
muoiono giovani, perché dovremo ricordarci proprio di lei!? Era una persona
molto particolare e bellissima, i più l'additavano come matta, ma non era
matta, almeno non matta, nell'accezione di tale appellativo. Io ebbi modo di
conoscerla e starle vicino, tanti anni fa, quando lei si iscrisse ad un corso
di formazione professionale dove io insegnavo. Era dolce, garbata ed erudita,
anche se, a tratti, aveva momenti di assenza dalla realtà. Le sono stata vicino
e le preparavo anche da mangiare, oltre a comprarle ciò che le serviva.
Poi, per vite che cambiano, la persi di vista, ma, spesso, tornava nei
miei pensieri. Addio Anna Maria, scommetto che quando ti sei trovata miss morte
di fronte, non l'avrai riconosciuta e come eri solita dire avrai esclamato
"Chi sei, che vuoi, io non ti conosco”.
Domani sera, ore 18.30, nella parrocchia di San Giacomo sarà celebrata una
messa in suo suffragio.