Calvizzano-Marano. Via Baracca, strada a rischio cedimenti


Un’altra voragine è spuntata in via Baracca (lato Calvizzano). Per fortuna senza conseguenze sulle persone e sulla viabilità cittadina, poiché lo sprofondamento è avvenuto in un cortile privato, prospiciente la strada comunale. Si tratta di un buco del raggio di due metri e della profondità di circa un metro, come constatato sia dai vigili del fuoco che dal personale dell’ufficio tecnico comunale. In seguito alla loro relazione, nella quale non si esclude nel tempo possibile evoluzione della crepa, il sindaco, Giuseppe Salatiello, ha emesso ordinanza nella quale si intima i proprietari a inibire e non praticare il cortile interno; a effettuare idonea verifica al sottosuolo e ai sottoservizi presenti; al ripristino delle condizioni di sicurezza, mediante tutte le opere necessarie a tutela della sicurezza e privata incolumità nel rispetto della normativa vigente. Inoltre, a lavori eseguiti, va inviata al Comune apposita relazione con relativa perizia tecnica attestante l’avvenuta eliminazione del pericolo. Fin qui i fatti. Non è la prima volta che su questa strada ai confini tra Marano e Calvizzano si aprono voragini.  All’inizio del 2009 sopraggiunse l’esigenza di transennare due palazzi ubicati alla fine di via Ritiro che fanno angolo con via Baracca, poiché entrambi lesionati (più o meno nelle vicinanze del cortile dove è spuntata la voragine). Nel contempo, fu intimato ai proprietari di eliminare le lesioni, poiché potevano costituire un pericolo sia per l’incolumità degli abitanti dei due stabili sia per i cittadini che percorrevano quotidianamente quella strada. I proprietari fecero presente al Comune che, per intervenire, bisognava prima chiudere la copiosa perdita proveniente dalla fognatura sottostante via Baracca, i cui liquami, infiltrandosi negli stabili transennati, mettevano a rischio le loro fondamenta. Il sindaco dell’epoca, Giuseppe Granata, non trascurò la problematica: chiamò in causa la Regione essendo la fogna di loro competenza. Poi seguirono diversi solleciti, per l’effettuazione dei lavori, preventivati, sette anni fa, in circa 200mila euro.
Noi, come Comune – disse Granata al nostro blog -  abbiamo già speso più di 10mila euro, facendo intervenire una ditta specializzata nei sondaggi e nei carotaggi del terreno sottostante. Soldi che ci faremo restituire dalla Regione poiché la chiameremo in causa. Voglio aggiungere che questo problema va avanti da più di 4-5 anni: il proprietario di uno dei due stabili ha pure denunciato l’amministrazione dell’epoca e la causa è tuttora in corso davanti al giudice monocratico di Marano».

Insomma, fognolo o non fognolo, dopo l’ultimo cedimento, è giunta l’ora di fare chiarezza, ma soprattutto di intervenire, prima che sia troppo tardi. Non va dimenticato che via Ritiro, una stradina importante ai fini della viabilità cittadina, a causa di questi cedimenti è chiusa da sette anni. Nel frattempo le voragini aumentano. 

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