Calvizzano, in 4 anni solo due assunzioni part time


Il sindaco Salatiello, per rafforzare l’ufficio Tributi, a novembre 2014 decise di assumere un funzionario a tempo determinato (categoria D1) per un anno e part time (18 ore settimanali). Vittorio Marino, avellinese, laureato in Economia e Commercio risultò vincitore della selezione pubblica, per titoli e colloquio, alla quale parteciparono altri 4 concorrenti che, però, non furono ammessi all’orale perché non avevano i titoli previsti dal bando.  Ottenne un punteggio di 100/ centesimi: 25 centesimi al colloquio orale e 75 centesimi per i titoli. Titoli che aveva acquisito  lavorando da capo settore in diversi Comuni della provincia di Napoli e dell’avellinese. Ad Altavilla Irpina, un Comune della provincia di Avellino, Marino ha lavorato nello stesso periodo in cui era segretaria comunale Maria Clara Napolitano, attuale segretaria e responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Calvizzano. L’incarico, scaduto a novembre 2015, non gli fu rinnovato. Il suo lavoro si concentrò prevalentemente sui passi carrabili.   

L’ex sindaco Granata, invece, assunse per 6 mesi un ragioniere capo

Paolo Russo, a febbraio 2012, divenne il nuovo responsabile del Servizio economico e finanziario, posto lasciato vacante da Antonio Cipolletta che andò in pensione. L’incarico gli fu conferito dal sindaco Granata, dopo aver valutato i curriculum di altri 10 professionisti che risposero al bando pubblico. All’epoca si vociferava che il professionista giuglianese fosse stato consigliato da Salatiello. Russo firmò un contratto part time di venti ore settimanali e a tempo determinato per la durata di sei mesi, prorogabile per tutto il mandato del sindaco. Ma il nuovo ragioniere capo depose le "armi", andandosene via prima della scadenza del suo mandato, prevista per il mese di agosto 2012. Le dimissioni, irrevocabili, arrivarono sulla scrivania di Granata come un fulmine a ciel sereno. Cosa spinse Paolo Russo, dottore commercialista di Giugliano, all’epoca cinquantenne, a “sbattere la porta” e dire addio alla sua breve esperienza, non si è mai saputo. 


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