Calvizzano. Villetta comunale via Pietro Nenni, secondo il tribunale il terreno vale 176 euro al metro quadrato: più del doppio del prezzo stabilito dal Comune e dall’Agenzia del Territorio
I problemi della villa comunale di via Pietro Nenni
non finiscono mai. Se non fossero stati commessi tantissimi errori burocratici,
tecnici, amministrativi, politici e chi più ne ha più ne metta, sarebbe stata
aperta al pubblico già nel 2013, al massimo nel 2014. Invece, dopo tante
peripezie, che abbiamo man mano raccontato attraverso il blog dal 2009 (anno di
concepimento della struttura), stiamo ancora a discutere sulla data di
riapertura del cantiere. Recentemente è stato approvato in giunta il progetto
esecutivo dell’opera pubblica, adesso spetta all’Asmel (la centrale unica di
committenza scelta dal Comune, prevista dal nuovo codice degli appalti) bandire
la gara per designare la ditta vincitrice che dovrà eseguire i lavori di
completamento. Sono in molti a scommettere, che verrebbe inaugurata 5-6 mesi
prima delle prossime amministrative, quando la gente probabilmente avrà
dimenticato tutte le disavventure legate all’iter burocratico- amministrativo di
questa struttura. Fatta questa doverosa premessa, andiamo alla nota dolente.
Per gli espropri non bastano più i circa 250mila euro preventivati dall’Ufficio
tecnico e inseriti nel quadro economico-finanziario dell’opera, poiché i proprietari
hanno fatto ricorso contro il Comune, non ritenendo congruo il prezzo di stima
dei terreni (intorno ai 60-70 euro al metro quadrato) stabilito dall’ente. Così
la prima sezione della Corte d’Appello, recependo l’esito delle operazioni di
verifica della Commissione tecnica (la cosiddetta CTU) ha dato ragione al
signor Visconti Carlo e altri proprietari, stabilendo che il terreno vale 176
euro al metro quadro, per cui al Comune toccherà sborsare la somma complessiva
di un milione28mila 368 euro oltre
gli interessi.
“Siamo
rimasti allibiti da questa sentenza – ci disse Salatiello il 6 giugno scorso a
termine della seduta di Consiglio comunale – Perciò abbiamo deciso di
incaricare un nostro legale di fiducia per produrre ricorso in Cassazione.
Abbiamo un asso nella manica da giocarci. L’Agenzia del Territorio, con la
quale siamo convenzionati, ha valutato il terreno dove sorgerà il
polifunzionale 70 euro al metro quadrato”.
A tutt’oggi, però, tra gli atti pubblicati sul sito
istituzionale non vi è ancora alcuna traccia della determina in cui viene
conferito un incarico del genere.
Intanto, nel corpo della delibera consiliare,
relativa all’approvazione dei debiti fuori bilancio, si parla di accordo con i
proprietari che, per tramite del loro avvocato Marotta, si sono resi
disponibili ad accettare la somma di 945mila euro senza ulteriori oneri,
ricomprendendo in tali accordi, oltre i 5mila483 mq dell’area villa, anche la
cessione di una ulteriore particella di 1.080 metri quadrati.
Per indennizzare i proprietari, l’amministrazione ha
pure previsto l’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di
950mila euro.
Ma si possono contrarre mutui per finanziare debiti
fuori bilancio? Secondo il revisore dei Conti parrebbe di sì, poiché la
sentenza passata in giudicato riguarda la variazione del prezzo di esproprio
dei terreni dove sorgerà l’opera pubblica.
Resta il fatto che nel nuovo piano triennale delle
opere pubbliche, per quanto concerne il polifunzionale di via Nenni, al posto
dei 987mila976 euro inizialmente previsti, compare la nuova somma di 1.133.058
euro, di cui 400mila euro rappresentano il finanziamento ottenuto dalla
Provincia (oggi Città Metropolitana) ai tempi di Granata sindaco, 487mila euro
provengono dal mutuo già contratto, sempre ai tempi dell’amministrazione
Granata e 245 mila euro di residui di mutui. Insomma, se si tiene conto anche dell’ulteriore
mutuo di 950mila euro da contrarre per pagare gli espropri, la villa Comunale
costerà più del doppio del prezzo originariamente previsto.