A Calvizzano non è ancora partita la raccolta firme contro “l’Italicum”

Il 20 giugno (termine ultimo previsto) è vicino e a Calvizzano non è ancora partita la raccolta delle firme per il referendum abrogativo delle norme della Legge elettorale 52/2015 – più nota come Italicum. Al Comune, probabilmente, non sanno neanche di cosa si tratti? Eppure nella vicina Marano, ciò è possibile già da diversi giorni. Ed è stata anche informata la cittadinanza, sia attraverso manifesti che mediante il sito istituzionale. Presso l’Ufficio Segreteria della sede comunale, infatti, sono depositati i moduli relativi alla raccolta di firme per i seguenti referendum: ex articolo 138 della Costituzione sulla legge di revisione costituzionale approvata dal Parlamento avente ad oggetto disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero di parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte seconda della costituzione; referendum per l’abrogazione del premio di maggioranza della legge elettorale per la elezione della Camera dei Deputati; referendum per l’abrogazione della previsione dei capolista bloccati nella legge elettorale per l’elezione della camera dei deputati.
A Calvizzano, invece, grazie al Pd locale, è nato ed è operativo il comitato per il si al referendum costituzionale che si terrà ad ottobre (non si conosce ancora la data).
“Ci proponiamo – afferma Antonio Veneruso, segretario del circolo locale del partito democratico – di divulgare con iniziative e incontri con i cittadini, a partire da domenica 29 maggio nella nostra sede di Corso Mirabelli, la riforma della Costituzione, sostenendo ovviamente il sì”.
Ad ottobre, dunque, i cittadini saranno chiamati a votare tra due opzioni: confermare o non confermare le modifiche costituzionali del decreto legislativo Boschi. Essendo un referendum confermativo, non occorre raggiungere un quorum (una soglia minima di votanti). A vincere il referendum sarà semplicemente l’opzione più votata tra “sì” e “no” alla conferma della legge.  





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