Vallone Fossa del Carmine, le piogge intense provocano lo smottamento del terreno in via Dell’Olmo. Ritorna la paura tra gli abitanti del posto
Tratto finale di via dell'Olmo |
Le piogge intense di questi giorni hanno provocato
lo smottamento di una parte del terreno che ricopre la sponda calvizzanese del
Vallone Fossa del Carmine. La strada in via dell’Olmo (zona San Pietro ai
confini con Qualiano), infatti, è stata sbarrata, per evitare che qualche auto,
in particolar modo di sera, quando cala il buio, possa fare un volo di una
quindicina di metri. Per molte famiglie della zona è ritornato l’incubo della
sera del 27 novembre 2009, quando dovettero evacuare le loro abitazioni, perché
l’acqua fuoriuscì dall’alveo
naturale e invase le case costruite ai margini del vallone, arrivando
all’altezza di 6-7metri.
“Il pericolo – dice il coordinatore del circolo calvizzanese
di Fratelli d’Italia, che abita a un centinaio di metri da via Dell’Olmo – da
queste parti è sempre in agguato. Ogni volta che piove ritorna la
preoccupazione di essere invasi dall’acqua e dai detriti di fango. Bisognerebbe,
a mio avviso, in primis aprire un’inchiesta per capire chi ha permesso di
costruire in quei punti ad alto rischio idrogeologico. Un palazzo è stato addirittura
costruito dentro il letto dell’alveo. Nel contempo, è giunta l’ora di pensare seriamente
al risanamento e alla bonifica del Vallone, cercando di reperire risorse di
ogni tipo: comunali, regionali, statali ed europee. Noi di Fratelli d’Italia
faremo sicuramente la nostra parte”.
Alveo Fossa del Carmine
Inizia in via Euclide a Marano (dove termina il vallone Defrido) e completa
il suo percorso sulla cosiddetta strada di Candida, dove confluisce nell’Alveo
Camaldoli. Una sponda insiste in territorio maranese, l’altra in
territorio calvizzanese. Per gli abitanti di Calvizzano, in particolar modo di
quelli che vivono nella zona periferica di San Pietro, rimane un’autentica
croce: non ce la fanno più a sopportare i danni derivanti dai liquami fognari
provenienti da Marano. In passato si sono rivolti all’autorità giudiziaria per
denunciare il grave fenomeno che, oltre a provocare un inquinamento diffuso sul
loro territorio, determina un continuo e insopportabile lezzo.
E’ ancora sotto sequestro
Buona parte dell’’Alveo Fossa del Carmine (alcuni lo chiamano vallone,
altri cavone) è ancora sotto sequestro della Magistratura. L’operazione,
avvenuta verso la fine di ottobre 2014, fu condotta dal Corpo della Forestale e
dal nucleo ambientale della Polizia municipale di Marano: si rese necessaria
perché alcune imprese sversavano materiale di risulta da cantieri edili,
ostruendone il percorso.
In passato spesso esondava
L’ultima esondazione avvenne il 27 novembre 2009: verso le ore 20.00
l’acqua fuoriuscì dall’alveo naturale e invase le abitazioni costruite ai
margini del vallone, arrivando fino all’altezza di 6-7 metri. Ci fu lo sgombro
di 6 famiglie che solo recentemente sono ritornate nelle loro abitazioni. Hanno
dovuto aspettare la conclusione dei lavori di messa in sicurezza dell’ultimo
tratto dell’Alveo, consistenti nella realizzazione di uno scolmatore di cemento
di circa 15 metri che ha il compito di dirottare, in caso di piena, gli
svariati metri cubi d’acqua accumulati, facendoli defluire in un grande
serbatoio. Sono costati circa 250mila euro.
Per il risanamento di Fossa del Carmine, Calvizzano ha postato 2milioni di
euro nel Piano delle opere pubbliche
Essendo gli alvei di competenza regionale, spetta all’Ente di Santa Lucia
provvedere a risanarli e a bonificarli. Al Comune di Calvizzano, però, ai tempi
di Granata sindaco, decisero di postare2milioni di euro nel Piano
triennale delle opere pubbliche, a titolo di cofinaziamento dei fondi europei
che la Regione avrebbe dovuto elargire per i cosiddetti ADR (accordi di
reciprocità) il cui progetto portante era il risanamento del più “famoso” Alveo
Camaldoli”. Gli ADR, però, saltarono, ma, nonostante tutto, l’amministrazione
Salatiello ha lasciato inalterati i 2milioni di euro nel piano delle opere
pubbliche, come per dire il nostro Comune è disposto a fare la propria parte,
qualora la Regione decidesse di stanziare fondi per la bonifica
dell’Alveo Fossa del Carmine.
Letto dell'Alveo |