Una strada per Otello poeta di colore e “diverso” ante litteram




La nostra proposta di dedicare una strada a Otello si è concretizzata e ne siamo ben lieti. La Commissione toponomastica è andata avanti a tutto spiano, senza badare ai chiacchiericci di piazza, decidendo con grande saggezza e senza influenze esterne. La strada che porta al ripetitore wind  nella zona di via Commone diventerà, appena ci sarà l’approvazione definitiva in Consiglio comunale, via Otello Di Maro. Non si poteva non ricordare un suo figlio particolare di questa città: un cantore metropolitano, il blues man “nero a metà” di casa nostra che ha scritto circa 100 brani musicali e ha composto 80 liriche, oltre a racconti e fiabe. La produzione artistica di Otello, che lui stesso definiva, con un pizzico di orgogliosa ambizione,  “Opera Omnia”, gli era andata distrutta “per disattenzione”,  perciò era riuscito in fretta e furia a mettere insieme quel che restava. Uno dei suoi pochi amici sinceri, Paolo Ferrillo, interpretando un segreto desiderio di Otello pensò di pubblicare “L’autoepitaffio”, un volume composto da 23 liriche e 27 testi di canzoni, di cui una sulla sua città (“Invito a Calvizzano”). Le canzoni “Se credi in Dio”, “Muccusiello mio” e “Sera d’ottobre”, furono scritte rispettivamente con Domenico Barrella, Raffaele Ferrillo e Paolo Ferrillo.  La prefazione al libro è del professor Raffaele Romano, fine letterato e ottimo giornalista. Si tratta di un opuscolo che, a nostro avviso, il Comune dovrebbe far  ripubblicare, per far conoscere quest’artista poliedrico anche alle nuove generazioni. “Un poeta di colore – come scrive Romano nella sua prefazione – che si è costruito da solo, figlio di una ragazza madre di Calvizzano, intellettuale autodidatta sui generis, assetato di conoscenze, aperto a ogni esperienza, pieno di talento: uno spirito libero, cantore metropolitano, quasi un bohemien dei giorni nostri, incline a coltivare la fusione della musica con la poesia”.

Otello è sicuramente un’immagine del tutto diversa da quella oleografica tratteggiata su un quotidiano, all’indomani della sua tragica fine (s’impiccò con un cappio alla gola la sera di una gelida vigilia di Natale), in cui venne etichettato come una specie di clochard, disoccupato, malato di solitudine. Tutt’altro. Perciò, avergli oggi dedicato una strada è stato un gesto di grande valore simbolico, perché significa aver tributato il giusto riconoscimento a un artista al quale, in vita, non gli sono state riconosciute le sue qualità. Otello è stato un precursore dei tempi, un “diverso” ante litteram che, nelle sue liriche e nelle sue canzoni, ha saputo affrontare, già oltre trent’anni fa, tematiche tabù come il razzismo e l’omosessualità,  cosa non facile in un paese di 6-7 mila anime dalla mentalità conservatrice. Perciò, le sue liriche e i suoi brani sono ancora di grande attualità.  Grazie alla disponibilità dell’avvocato Elio Salatiello (ha suonato in una band insieme a Otello), siamo riusciti a procurarci un Cd musicale, prodotto dagli amici di Otello, prima che l’artista morisse. La qualità del suono non è eccezionale, essendo stato registrato artigianalmente oltre venti anni fa, ma, nonostante tutto, abbiamo deciso di farvi ascoltare  “nu ricchion”, a nostro avviso uno dei più significativi brani dei 22 incisi.   

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