L’”isola” che ancora non c’è

Il Centro di raccolta di località San Pietro doveva andare in funzione il primo giugno scorso, come riportato nel Piano finanziario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Ancora incerti i tempi per l’apertura. Intanto, a carico dei contribuenti sono stati spalmati anche i 102mila euro previsti per per i primi sette mesi di gestione della struttura


Isola ecologica

Rifiuti speciali accalcati a fianco l'isola

L’isola c’è, anzi non c’è. Gioco di parole a parte, parliamo dell’isola ecologica di via Fosse Ardeatine (zona San Pietro), pronta ormai dal 2010, ma mai aperta al pubblico, il che crea comunque grossi disagi ai cittadini, nonostante l’LRS, la ditta che cura la raccolta integrata dei rifiuti, assicuri già una discreto servizio di smaltimento degli ingombranti. Inoltre, tutto ciò si sta anche in parte ripercuotendo sulla raccolta differenziata che è scesa di percentuale, assestandosi al 56% (nel 2011 Calvizzano era al 62%). L’isola ecologica, comunque, rimane ancora inservibile, poiché non sarebbe a norma. Bisogna, dunque, affrettarsi al più presto per renderla funzionale, secondo i crismi della legge, anche perché, se si vuole completare la filiera della differenziata, non si può fare a meno di questa importante piattaforma di trasferenza, dove i cittadini possano avere un punto di riferimento per depositare ogni tipo di ingombrante non più utilizzabile. A Villaricca l’isola, invece c’è da diversi anni, come a Mugnano, Giugliano e Qualiano. Calvizzano, insieme a Marano, è rimasto uno dei pochi comuni dove non è entrata in funzione un’isola ecologica. Eppure Calvizzano, nel campo della differenziata, è stato uno dei primi comuni virtuosi dell’area a nord di Napoli, adesso, invece, rischia di rimanere indietro, poiché molti Comuni ci stanno sorpassando.
Al Comune, comunque, assicurano che a breve dovrebbero partire i lavori di messa a norma. 
I costi per gestire la piattaforma ecologica si aggirerebbero intorno ai 200mila euro annui: sono stati quantificati, tenendo presente il personale da impegnare nell’erogazione del servizio, la gestione amministrativa (registri, report, elaborazione dati, eccetera), la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli utili d’impresa da riconoscere al gestore del Centro.
L’isola sarà gestita dalla ditta che cura la raccolta dei rifiuti, quindi dalla LRS Trasporti di Sergio Liccardo: ciò è previsto, come ha anche chiarito il sindaco nel Consiglio comunale in cui è stato approvato il Piano finanziario del servizio integrato di gestione dei rifiuti, dal capitolato d’appalto, approvato durante la gestione commissariale e nel quale è scritto testualmente: “l’amministrazione comunale all’atto di attivazione del Centro di Raccolta Comunale si riserva di affidarne la gestione alla ditta appaltatrice del servizio di Igiene Urbana, secondo le direttive espresse dalla delibera di Consiglio comunale n. 29 del 16-11-2010”
Al momento, però, non esiste ancora alcun atto amministrativo che sciolga la riserva e affidi al privato la gestione dell’isola ecologica.
Stando ai rumors, dovrebbero crearsi tre posti di lavoro.


                     Ma cosa occorre per rendere una piattaforma ecologica a norma?
Ecco i requisiti previsti dal D.M dell’8 aprile 2008, modificato con D.M. del 13-5-2009
Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l'accesso degli utenti.
Il centro di raccolta deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell'uomo e dell'ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro.
Le operazioni ivi eseguite non devono creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la fauna e la flora, o inconvenienti da rumori e odori né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.
Il centro di raccolta deve essere dotato di:
pavimentazione impermeabilizzata nelle zone di scarico e deposito dei rifiuti;
idoneo sistema di gestione delle acque meteoriche e di quelle provenienti dalle zone di raccolta dei rifiuti;
adeguata barriera esterna, realizzata con siepi e/o alberature o schermi mobili, atta a minimizzare l'impatto visivo dell'impianto. Deve essere garantita la manutenzione nel tempo.
All'esterno dell'area dell'impianto devono essere previsti sistemi di illuminazione e apposita ed esplicita cartellonistica, ben visibile per dimensioni e collocazione, che evidenzi le caratteristiche del centro di raccolta, le tipologie di rifiuti che possono essere conferiti, gli orari di apertura e le norme per il comportamento.


                                              Un’altra opera targata Granata

La gara d’appalto per la realizzazione dell’isola ecologica fu bandita nel 2010, durante l’amministrazione Granata. Furono utilizzati i circa270mila euro di finanziamenti in conto capitale (a fondo perduto) erogati dalla Provincia a titolo di premialità, per l’elevato indice di raccolta differenziata raggiunto da Calvizzano (all’epoca risultò Comune del comprensorio giuglianese con la percentuale di differenziata più alta). Parallelamente partì l’operazione di impossessamento dell’area, attraverso una lunga e complessa transazione con i proprietari dei terreni che si risolse positivamente, dopo una querelle lunga 30 anni. L’isola fu arredata con attrezzature acquistate con un'altra premialità della Provincia per67mila euro circa.

“L’isola non è ancora aperta al pubblico – scrisse nel 2011 in una missiva inviata al nostro blog  l’ex sindaco Granata -  poiché qualche solone residente della zona, che trova normale costruire abusivamente nei pressi di canali naturali vincolati, trova invece scandaloso che la strada di accesso all'isola ecologica (e alla sua casa abusiva condonata) non sia stata ancora allargata. La strada prossimamente sarà allargata (il progetto è pronto) e l'isola sarà aperta al pubblico: nei prossimi giorni arriva pure la fogna del parco progetti”.

Il progetto di allargamento del tratto di strada che dalla chiesa di via San Pietro arrivava fino all’isola ecologica era effettivamente pronto: l’aveva redatto, a titolo gratuito, Raffaele Seguino,  all’epoca (agli inizi del 2012) componente dello staff del sindaco Granata. Erano stati anche stanziati 90mila euro, di cui 65mila euro di contributo regionale e 35mila euro di fondi comunali e, per accelerare i tempi, si era pure deciso di espletare la gara con procedura negoziata. La cosa non andò in porto perché, probabilmente, una parte della macchina politico-amministrativa era più impegnata a mandare a casa Granata che a realizzare cose utili alla città?

                                             Rifiuti conferibili nel Centro Raccolta
Nelle more che venga aperta al pubblico l’isola ecologica, ma anche per evitare eventuali diverbi tra cittadini e personale incaricato alla raccolta degli ingombranti (persone comunque educate e disponibili al massimo), abbiamo ritenuto opportuno elencare le tipologie di rifiuti che possono essere smaltite con questo sistema.
Imballaggi in carta e cartone; imballaggi in plastica, imballaggi in legno; imballaggi in metallo; imballaggi in materia tessile; imballaggi in vetro (vasi, lastre, damigiane); contenitori T/FC (bombolette spray, contenitori con residui smalti/ vernici, eccetera); pneumatici fuori uso (solo se conferiti da utenze domestiche); miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche; pile esauste; tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio; rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici, televisori, computer, videoregistratori, lettori DVD, forni elettrici, Hi-Fi, stampanti, lampadari, neon, piccoli elettrodomestici, giocattoli elettronici, ecc.); oli e grassi commestibili; farmaci; batterie e accumulatori al piombo; sfalci e potature; ingombranti 20 03 07 (poltrone, divani, materassi, giocattoli, sci, valigie, eccetera); cartucce, toner esauriti; prodotti tessili.


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