Essendo imminente la
conclusione dei lavori della struttura sportiva di via Caduti di Superga, lanciamo
di nuovo la nostra proposta anche per conoscere l’opinione di tanti nuovi
lettori acquisiti in questi ultimi anni
Raffaella era solare e generosa. Amava la danza. Una vita intera sui
pattini a rotelle, a sognare e far sognare. E poi all’improvviso la fine,
beffarda, stretta in un’auto, finita contro un camion. Perse la vita a 26 anni
la notte del 18 febbraio 2010, a seguito di un tragico incidente stradale. Stava
tornando a casa, da sola, a bordo della propria auto: era stata ad una serata
di danza. Una ragazza che faceva sognare, per la sua bellezza e la grazia dei
suoi movimenti, trovò la morte nella più atroce delle maniere. Stretta tra le
lamiere, in una sorta di ultimo giro di giostra.
La sua morte scioccò l’intera comunità di Calvizzano, dove era molto nota
proprio per i suoi successi artistici e sportivi.
Era una vera e propria campionessa: nel 2000 aveva anche vinto il titolo italiano di pattinaggio artistico su rotelle. Insegnava questa disciplina in diverse palestre di Napoli e provincia, ma il suo desiderio era quello di poter un giorno allenare anche nella sua Calvizzano. Ecco quanto ebbe a dichiarare al giornale l’attesa nel 2008: “Spero che il Palazzetto dello sport possa essere adibito alla pratica del pattinaggio a rotelle, per evitare che tanti atleti del comprensorio emigrino per praticare questo sport che sta conquistando tanti nuovi appassionati”.
Era una vera e propria campionessa: nel 2000 aveva anche vinto il titolo italiano di pattinaggio artistico su rotelle. Insegnava questa disciplina in diverse palestre di Napoli e provincia, ma il suo desiderio era quello di poter un giorno allenare anche nella sua Calvizzano. Ecco quanto ebbe a dichiarare al giornale l’attesa nel 2008: “Spero che il Palazzetto dello sport possa essere adibito alla pratica del pattinaggio a rotelle, per evitare che tanti atleti del comprensorio emigrino per praticare questo sport che sta conquistando tanti nuovi appassionati”.
Purtroppo il destino le ha sottratto la possibilità di veder realizzato la
sua aspirazione. Chissà che non si possa fare lo stesso, oggi, dedicandole come
ultimo trofeo quello spazio che sognava.