L’ottima falanghina della “Calvizzano Felix”


Claudio Grasso, nel 2005, comprò alcune piantine di uva falanghina per innestarle nel suo piccolo appezzamento di terreno di via Garibaldi (a ridosso dell’Alveo Camaldoli) adibito a vigneto. Nel 2007 raccolse i primi frutti della sua scelta amatoriale, producendo vino di ottima qualità. Vinta la scommessa, il geometra Grasso (cognato dell’ex sindaco Pirozzi) non ha più abbandonato la sua passione. Oggi, con le sue piccole ma efficaci attrezzature, produce circa 900 bottiglie l’anno che  consuma prevalentemente in famiglia: quelle che restano le regala ad amici e parenti. E’ un vino amabile, leggermente frizzantino, sui 13 gradi alcolici, che, bevuto freddo, trasmette sensazioni uniche. Noi l’abbiamo provato e possiamo garantirvi che è eccezionale.
“Per apprezzarlo maggiormente – aggiunge Grasso – bisogna berlo lentamente, ricercando il gusto, gli odori, gli aromi”.
Cosa aggiungere. Quando si beve il vino di Grasso come si fa a non condividere in toto quello che il grande scrittore Domenico Rea diceva ai giovani: “Abbandonate l’ebbrezza spenta delle droghe, ritornate all’effervescenza dei calici”.

Aggiungiamo: senza, però, esagerare.      

    

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