In piazza un centinaio di cittadini ad assistere al confronto Salatiello-De Rosa




Circa 100 persone, domenica 27 settembre, hanno assistito al confronto tra il sindaco Salatiello e Gaetano De Rosa, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. In piazza c’erano anche diversi politici locali, amministratori, imprenditori che hanno lavorato per il Comune, supporters di Salatiello: pochi gli amici di De Rosa. Il pubblico, tranne qualche sporadico gesto di fanatismo, si è comportato magnificamente bene. Il vice-coordinatore del partito della Meloni, Giuseppe Galiero, invece, ha dato forfait per motivi di salute e familiari. Il dibattito è stato moderato dal giornalista e blogger Mimmo Rosiello, direttore di Calvizzanoweb, che ha dovuto lavorare non poco per riportare nell’alveo della correttezza qualche leggero episodio di intemperanza. Alla fine, dopo l’animato confronto, i due protagonisti si sono addirittura abbracciati e lasciati con una stretta di mano, con la speranza che i prossimi “scontri” saranno solo di carattere politico-amministrativo, senza trascendere nel personale. Gli argomenti sul tappeto erano i contenuti dei 12 manifesti che Fratelli d’Italia ha fatto affiggere in città nel giro di 6 mesi: un vero record,  visto che da queste parti una “manifestomania” così esasperata non si era mai verificata, neanche quando lo scontro  tra maggioranze e opposizioni del passato era all’acme. Si è parlato di gare d’appalto, dove il sindaco ha fatto presente che le illazioni nei suoi confronti riportate nei manifesti non lo toccano minimamente, in quanto due di esse (trasporti disabili e servizio idrico) sono state espletate dalle precedenti amministrazioni, mentre quella sulla raccolta dei rifiuti è stata bandita durante il periodo di commissariamento.
“Se proprio si vuole andare fino in fondo – ha dichiarato Salatiello – consegniamo tutte le carte al Commissario dell’autorità anticorruzione, dottor Raffaele Cantone”.
“L’abbiamo già fatto – ha replicato De Rosa – inviando molti atti alla Procura della Repubblica”.
A questo punto il giornalista moderatore, per stimolare ulteriormente il dibattito, ha fatto presente al sindaco che trattasi, comunque, di contratti molto onerosi per la città e che ci sarebbero ampi margini di risparmio.
Il sindaco ha pure chiarito la questione Italgest (ex tesoreria comunale) rimarcando che lui, dopo lo scandalo degli ammanchi nei Comuni le cui rispettive tesorerie erano gestite dalla nota società di Terzigno, è stato l’unico sindaco a non essere sfiorato neanche da un’elezione di domicilio o avviso di garanzia. Poi ha tenuto a precisare che sua moglie, tirata in ballo negli ultimi manifesti, lavora alla Geset (l’attuale tesoreria comunale), non per clientelismo politico come si vorrebbe far intendere, ma per un diritto acquisito e solo grazie a enormi sacrifici.
“Spero – ha aggiunto il Primo cittadino – che, da oggi in poi, non si tirino più in ballo persone e familiari che non hanno nulla che fare con la politica”.
La tensione è un po’ salita quando il Primo cittadino ha apostrofato pubblicamente De Rosa, per la seconda volta, come evasore fiscale, invitandolo a regolarizzare la sua posizione debitoria nei confronti del Comune, in quanto sono soldi sottratti alla collettività. Il De Rosa ha replicato invitando il sindaco a versare nelle casse comunali i circa 40mila euro che avrebbe percepito indebitamente quando svolgeva il ruolo di presidente del consiglio comunale, percependo uno stipendio di gran lunga superiore a quello che gli sarebbe spettato per legge. Il sindaco ha risposto, dicendo a chiare lettere che lui è disposto a ridare i soldi indietro, ma solo quando gli sarà intimato dalla Corte dei Conti, poiché l’emolumento del presidente del consiglio comunale fu equiparato a quello di un assessore con decisione del Consiglio comunale, quand’era sindaco Pirozzi e confermata con un’altra delibera consiliare ai  tempi di Granata sindaco.
Tra gli altri argomenti affrontati, il Piano regolatore, le tasse, e i punti del programma elettorale ancora non onorati.
Salatiello ha strappato un fragoroso applauso del pubblico, quando, con marcata enfasi, ha ribadito che a Calvizzano devono lavorare solo le imprese locali. Chiaramente si riferiva agli affidamenti diretti, previsti per incarichi al di sotto dei 40mila euro. Ma il giornalista di Calvizzanoweb, avendo condotto su quest’argomento diverse inchieste, gli ha fatto presente che troppo spesso lavorano sempre le stesse imprese, mentre altre restano a bocca asciutta.
Chi ha vinto il confronto? Che la “sfida” fosse impari lo si sapeva a priori, in virtù del grosso divario sul piano delle conoscenze politico-amministrative, ma il Davide De Rosa, contro il Golia Salatiello nel suo piccolo non ha affatto sfigurato, anzi va premiato il suo coraggio di non essersi sottratto al faccia a faccia.
Marco Di Giovanni  

     

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