Il Comune multato dall’Asl per carenze sulla sicurezza

L’Asl ha comminato nei confronti del Comune una multa di circa 7mila700 euro per aver  violato alcuni articoli del decreto legislativo 81/08 che regolamenta la salute e la sicurezza sul lavoro. Non sarebbero state adottate le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti all’interno del Comando di Polizia municipale di via Aldo Moro 7.  Ciò è emerso a seguito di una visita ispettiva all’interno dei locali che ospitano la sede dei vigili urbani da parte di due funzionari del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord di via Nicola Amore, 2 a Casavatore. L’ammenda pare sia stata pagata dal capo dell’ufficio tecnico, ing. Lorenzo Tammaro, in qualità di datore di lavoro (dirigente funzionario avente autonomia organizzativa ed economica). Ma l’ispezione è arrivata a seguito di qualche segnalazione o era già programmata da tempo?
A questo punto sono tanti gli altri interrogativi che attendono una risposta soddisfacente. Come si comporterà il sindaco? Avvierà un procedimento disciplinare nei confronti del professionista?  Perché i sindacati, visto che sulla carta esistono, sono stati zitti e non hanno lanciato l’allarme fin dal momento in cui i vigili sono stati trasferiti nei locali privati di via Aldo Moro? Perché la parte di minoranza ostile alla decisione del sindaco di traslocare i vigili urbani non ha formalizzato anche un esposto all’Asl? Perché l’amministrazione tace su queste cose? E i consiglieri di maggioranza che non hanno condiviso la scelta unilaterale del sindaco di dislocare i poliziotti municipali perché non hanno fatto sentire la loro voce?  
Eppure, nel 2007, ai tempi di Pirozzi sindaco fu proprio Salatiello, all’epoca consigliere di opposizione ed esponente del Partito democratico, ad insorgere contro l’amministrazione dell’epoca perché voleva spostare alcuni dipendenti in altri uffici. Salatiello protocollò una denuncia diffida, attraverso la quale invitava il capo del personale, Margerita Mauriello, a verificare, per i dipendenti collocati presso la biblioteca comunale (in quel periodo ubicata in via Conte Mirabelli), se c’erano le condizioni di sicurezza.
“Preso atto sia che i signori Cimmino e Rispo – scriveva Salatiello – sono stati assegnati al servizio biblioteca, sia che il suddetto luogo di lavoro non possiede alcun requisito previsto dalla legge 626/94 (sostituita dal Dlgs 81/08, ndr) ovvero sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, invito il capo del personale a non procedere all’assegnazione dei suddetti lavoratori alle attività previste, se non dopo l’adeguamento degli stessi luoghi alla legge 626”.
Dopo questa lettera il trasferimento non si concretizzò più.


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