Salatiello:
“trascorso questo termine gli interessati non otterranno più la licenza
edilizia”
Al
vaglio dell’amministrazione c’è anche l’ipotesi del “condono del condono”
Il termine per la definizione delle pratiche di
Condono edilizio relativo alle leggi 47/1985 e 724/1994 e rimaste in sospeso è
stato prorogato al 31 dicembre 2015. Entro tale data le amministrazioni locali
devono pronunciarsi sulle domande di regolarizzazione già presentate.
“Chi non si metterà in regola – afferma il sindaco
Giuseppe Salatiello – rischia seriamente di non ottenere la licenza, per cui
l’opera resterà abusiva per sempre, con tutte le conseguenze del caso. Con
l’ufficio tecnico, continua, stiamo vagliando se la definizione delle pratiche
è estendibile anche al condono previsto dalla legge 326/2003, cosa che è stata già
applicata in diversi Comuni della Campania”.
Ed è la legge regionale 16/2014 che ha spostato da dicembre 2006 al 31
dicembre 2015 il termine entro cui le amministrazioni locali devono
pronunciarsi sulle domande di regolarizzazione. Legge che fu pure impugnata dal governo, ma i giudici della
Corte Costituzionale diedero ragione alla Regione Campania, dando la
possibilità ai Comuni di esaminare le pratiche giacenti e mai valutate. La
Corte ha sottolineato che per i due condoni 47/85 e 724/94 le amministrazioni
locali dovranno di fatto dire sì a tutti gli abusi eccetto quelli realizzati
nelle aree con vincolo di inedificabilità assoluta. Diverso è il caso del
condono 326/2003 che impedisce la sanatoria anche in presenza di vincoli che
non comportino l’inedificabilità assoluta.
Al Comune di Calvizzano giacciono ancora più di 900
fascicoli che, una volta definiti, farebbero entrare nelle casse del Comune dai
2 ai 3 milioni di euro. Per alcune
pratiche gli interessi da pagare, al di fuori degli oneri di costruzione,
supererebbero i 50mila euro.
L’amministrazione calvizzanese alcuni mesi fa, per recuperare i soldi degli
oneri concessori (costi di costruzione) si è affidata, attraverso una
manifestazione d’interesse, a due avvocati le cui parcelle sono interamente a
carico della parte debitrice e non dovranno essere superiori al 6% dell’importo
riscosso dal singolo contribuente. Dal momento però che gli interessati devono
comunque sanare la loro posizione entro il 31 dicembre, del consulente se ne potrebbe
pure fare a meno.
L'amministrazione sarebbe intenzionata a varare il condono del condono edilizio
Il sindaco Salatiello, per consentire la definizione
veloce delle pratiche rimaste in sospeso, ma anche per venire incontro alle
esigenze di coloro che devono versare fior di quattrini nelle casse del Comune,
pare sia intenzionato a varare il condono del condono edilizio il che
comporterebbe un risparmio del 40% sulla somma da versare escluso gli
interessi. Una cosa simile avvenne nel
2007 ai tempi di Pirozzi sindaco: fu varato il condono del condono edilizio,
ma, nonostante la fitta pubblicità televisiva e una proroga, si rivelò un autentico flop, poiché
all’ufficio tecnico arrivarono poco più di sessanta domande. Questa volta
potrebbe rivelarsi un successo poiché c’è l’obbligo di concludere l’iter entro
il 31 dicembre di quest’anno.
Ma i condoni sono sempre stati il “pallino” di Salatiello?
Alle amministrative del 2003, l’unico candidato a
sindaco a inserire il condono fiscale nel programma elettorale fu Giuseppe
Salatiello; gli altri tre candidati (Pirozzi, Granata, Di Guida) non presero in
considerazione la possibilità offerta dalla legge. Quella tornata elettorale fu
vinta da Giacomo Pirozzi che, trovandosi con le casse in deficit, decise comunque
di attuare l’idea di Salatiello. Fu, infatti, varato il cosiddetto condono
fiscale che prevedeva agevolazioni per coloro che avessero regolarizzato le
loro posizioni debitorie in riferimento all’ici, alla tassa rifiuti solidi
urbani e alla tosap (tassa sull’occupazione dei suoli pubblici). Quando il provvedimento
passò al vaglio del Consiglio comunale, Salatiello (all’epoca stava
all’opposizione e militava nella Margherita), non potendo non dichiararsi
favorevole, visto che il condono era stato un suo cavallo di battaglia, alla
fine si astenne nella votazione, perché non fu accettata la sua proposta di
estendere le agevolazioni anche alle bollette acqua e al condono edilizio.