Quando non si hanno Santi in Paradiso…

L’insolita non carriera di Giacinto Trinchillo un dipendente ligio al dovere mai diventato funzionario

E’ giunto il tempo di raccontarvi una delle più grosse iniquità, secondo il nostro modo di vedere le cose, perpetrate in danno di un lavoratore. Parliamo di Giacinto Trinchillo, 62 anni, dipendente comunale alle soglie della pensione, ma soprattutto una persona perbene che,  nonostante una laurea in Giurisprudenza, un grande spirito di abnegazione al lavoro, un encomio solenne ricevuto nel 2013 dal Commissario straordinario Ornella Vosa, è rimasto uno dei pochi dipendenti anziani ancora di categoria C. Cosa significa? Che non potrà mai assurgere al ruolo di Capo settore, perché per tale qualifica occorre essere inquadrato al livello D. Basta pensare, tanto per farsi un’idea, che al Comune di Calvizzano su 18 dipendenti storici (non abbiamo messo in conto i 7 lavoratori socialmente utili stabilizzati recentemente e i due dipendenti di altri Enti in forza al Comune) ben 11 sono di categoria D.  Ma cosa c’è di curioso nella sua vicenda?
A marzo 2000, Giacinto Trinchillo, in qualità di Responsabile del Servizio Personale (ruolo che  svolge per poco tempo) rappresenta l’Ente nella stipula del contratto di lavoro, relativo all’inquadramento nel nuovo sistema di classificazione del personale, di Francesco Paolone, dal 1990 trasferito con il sistema della mobilità dalle Ferrovie dello Stato al Comune di Calvizzano. Dov’è la curiosità? Che, a distanza di quindici anni, Paolone è rimasto Capo Settore, invece Trinchillo da “Capo” è ritornato a essere un semplice impiegato. Ma la cosa che stupirebbe di più è che Paolone, nel 1994, con decreto del sindaco dell’epoca Giuseppe Salatiello, assume le funzioni superiori a Capo Sezione dell’Ufficio Assistenza, mentre Trinchillo alla fine è “rimasto a piedi”.
L’ingiustizia, a nostro avviso, non sta nel fatto che Paolone da diversi anni è inquadrato nella categoria D (percependo compensi extra stipendio tra cui la posizione organizzativa e il premio di risultato), cosa normale in un ente pubblico purché si rispettino le regole burocratico-amministrative, ma che Trinchillo, nonostante abbia una laurea, nonostante abbia sempre svolto il suo lavoro con grande abnegazione (cosa che gli è  stata riconosciuta da diversi suoi colleghi, da politici e amministratori che hanno frequentato il Palazzo, e perfino dal Commissario straordinario), nonostante abbia svolto in passato la mansione di responsabile del personale, è rimasto un semplice “caporale” e dovrebbe percepire una pensione di circa 1.500 euro al mese, a differenza di un impiegato di tipo D che supererebbe i 2mila euro.

   

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