“Le mamme degli alunni non erano presenti agli incontri d’autore, perché nessuno le ha invitate”

 Da Ilenia Ferrillo Riceviamo e pubblichiamo

"Cogito ergo sum " "Penso dunque sono "! Prendo in prestito una delle più famose locuzioni del pensiero Cartesiano in risposta al suo mero tentativo di screditare le mamme calvizzanesi. Così come, il filosofo francese adottò un procedimento di critica totale della conoscenza, consistente nel mettere in dubbio ogni affermazione, allo stesso modo io e nn solo io, dubito del suo modo di fare giornalismo. Un bravo giornalista nn è colui che scredita senza realmente conoscere la realtà oggettiva dei fatti e delle cose. E ahimè, la realtà delle cose, questa volta Lei proprio nn l'ha scritta. Suggerisco alla sua penna di documentarsi ed informarsi meglio in futuro....La motivazione per cui le mamme calvizzanesi nn erano presenti agli incontri d'autore è semplice: perché nessuno le ha invitate e messe a conoscenza di tali incontri culturali! E come da conversazione intercorsa tra noi, le ribadisco che, così come lei fornisce l'informazione, credo sia compito di chi promuove certe iniziative ad incentivarne la partecipazione alle stesse.  Invitarci ! Questo si che sarebbe stato un segnale positivo, quello di coinvolgere le mamme così come lo sono state quando durante tutto l'anno scolastico in corso, hanno aderito con entusiasmo a tutte le iniziative proposte dalla Dirigente Scolastica e dalle singole docenti per l'allestimento della biblioteca scolastica. Le mamme calvizzanesi nn si sono mai ritratte o astenute anche quando è stata chiesta la loro partecipazione per il mercatino di beneficenza, il cui ricavato è stato utilizzato sempre per lo stesso scopo. Le mamme calvizzanesi ci sono ogni giorno e nn per perdere tempo in futili questioni, come lei scrive ma per essere presenti e produttive nel percorso di crescita personale e culturale dei propri figli. E questo è un dato di fatto che non è discutibile. Lo è invece il suo modo di " stare nella notizia " ( usando un gergo giornalistico ), di fatto nn documentandosi e quindi non scrivendo il vero. Se il suo voleva essere , così come mi ha riferito, una provocazione delle coscienze, bhè l 'ha fatto in modo maldestro, rischiando di inasprire un delicatissimo equilibrio raggiunto grazie soltanto al desiderio di confronto continuo e costruttivo. Raccolga quindi un invito di una mamma calvizzanese : la prossima volta prenda in prestito la locuzione Cartesiana del " Penso dunque sono ". ...ed io aggiungo di "un giornalista" che nn si ferma solo alle apparenze!
                                                                                                                                   Ilenia Ferrillo

Mi dispiace aver intaccato la sua suscettibilità  e quella delle altre mamme che lei rappresenta, per cui colgo l’occasione per ribadirle, visto che abbiamo avuto un primo approccio alla questione da lei posta nel corridoio della Diaz, che il mio non è stato un “mero tentativo di screditare le mamme calvizzanesi”, anzi il contrario.  Andiamo per ordine.  Lei mi ritiene un cattivo giornalista e questo ci può anche stare, in quanto è un suo libero pensiero che va rispettato, anche se  un giornalista lo si giudica per  il suo retroterra (e lei il mio non lo conosce affatto), non per una frase che si ritiene offensiva, così come non si valuta un’insegnante sulla base di un’espressione, magari banale, ma su un’intera carriera.
“Suggerisco alla sua penna di documentarsi ed informarsi meglio in futuro”.
 Ed è proprio quello che ho fatto. Durante la presentazione del libro della scrittrice Francesca Gerla, ho chiesto se tra il pubblico ci fossero genitori di alunni dell’Istituto Polo e una sola persona mi ha risposto  affermativamente.  Non mi sono, quindi, fermato solo alle apparenze: mi sono documentato e ho scritto il vero.  Tra l’altro è proprio lei a confermare nella sua missiva che le mamme non erano presenti agli incontri d’autore “perché nessuno le ha invitate e messe a conoscenza di tali incontri culturali”.
Le assicuro che neanche io sono stato invitato, eppure, al di là dei protocolli e dei formalismi, ho ritenuto opportuno essere comunque  presente alla kermesse culturale per informare i lettori del blog sui pochi momenti positivi che vive la nostra città.  Sugli incontri con l’autore alla Polo, tra l’altro, avevo scritto un articolo una decina di gironi fa. Pur essendo sicuro  che le mamme calvizzanesi (avendone conosciute tante: brave, coraggiose, battagliere e motivate) “sono presenti e produttive nel percorso di crescita personale e culturale dei propri figli”, ritengo sia stato un errore non aver partecipato alle giornate culturali. Non entro nel merito delle altre questioni da lei poste, poiché non conosco i rapporti tra voi mamme e la dirigenza scolastica.
Concludo così: “la cultura non è altro che l’immagine che ciascuno dovrebbe avere di sé, della propria coerenza e della propria responsabilità morale. La cultura – quella vera – è il filtro indispensabile che serve a contenere e selezionare l’irruenza degli istinti e delle pulsioni vitali”.  
La frase, che condivido alla lettera, non è mia ma di un grande scrittore da cui l’ho presa in prestito.  Questo pensiero è sempre stato la mia  bussola e continuerà a esserlo per il resto della mia vita. Spero che lo sia anche per tanti genitori.

La saluto cordialmente, Mimmo Rosiello  

L’articolo che non è piaciuto alle mamme (in corsivo il pezzo sott’accusa)

Biblioteca elementare Diaz, discreto successo di pubblico alla presentazione del libro di Gerla

Il primo dei tre appuntamenti programmati nella biblioteca dell’elementare Diaz con tre autori napoletani è andato benissimo. La sala era gremita in quanto c’è stata una massiccia partecipazione del corpo docente: mancavano, però, i genitori degli alunni e questo non è sicuramente un segnale positivo. Da noi, purtroppo, la cultura continua a essere considerata un optional: molte mamme perdono tempo in futili questioni, trascurando, invece, le cose che servono a migliorare. Poi si lamentano se i loro figli leggono “spazzatura” o stanno incollati alla televisione.
Tornando alla presentazione del libro di Francesca Gerla intitolato “La Testimone”, edito dalla casa editrice Homo Scrivens, oltre all’autrice sono intervenute la preside Armida Scarpa, vero motore di questi incontri letterari, Chiara Tortorelli, creativa pubblicitaria, editor e scrittrice: l’ultimo suo libro, “Tabù”, ha avuto un discreto successo. Tra il pubblico erano sedute in prima fila le tre donne dell’amministrazione Salatiello: Marialuisa Ferrigno, assessore alla Pubblica Istruzione; Flora Del Prete, delegata alla Cultura; Maddalena Trinchillo, assessore ai Servizi sociali.
“E’ un evento particolare – ha detto la preside – perché oggi s’inaugura uno spazio che non è solo la biblioteca dei bambini ma vuole essere un punto di aggregazione che ospita cultura e confronto”.
Encomiabile la conduzione del dibattito curato da Chiara Tortorelli.
“Ritengo – ha dichiarato Tortorelli – che il libro di Gerla sia un testo di grande attualità, tra l’altro scritto in maniera magistrale. E’ la storia di un giudice donna che si trova davanti a un caso particolare che riguarda la pedofilia. Il P.M, Arianna Esposito, fa una scoperta sconcertante: si accorge che l’imputato è un suo ex professore di liceo con il quale ha vissuto una intensa storia d’amore. Un romanzo, dunque, che riporta al confine tra riflessione etica ed esistenziale”.
Come andrà a finire? Prevarrà la legge del cuore o quella dello Stato?


  


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