Ieri è accaduto un fatto gravissimo: per la
seconda volta, da quando governa Salatiello, ci è stato impedito di effettuare alcune riprese della
seduta pubblica di Consiglio comunale. Una cosa simile si era già verificata a
dicembre 2013. Nel corso della lunga serata, poi, il sindaco non ha mai smesso di lanciare frecciate provocatorie a calvizzanoweb,
definendolo “un situccio da quattro soldi”.
Il presidente del Consiglio, Antonio Mauriello, ha gridato che avrebbe querelato il
giornalista Rosiello, qualora si fosse
azzardato a pubblicare le immagini
scattate in aula ai due consiglieri di opposizione, Biagio Sequino e Angela De
Vito, che, tra l’altro, avevano dato la
loro disponibilità a essere fotografati. Cose da altro mondo. Eppure, nel 2008,
fu proprio l’attuale Primo cittadino a ingaggiare una dura battaglia nei
confronti dell’allora presidente del Consiglio comunale Gaetano Felaco
(consiliatura Pirozzi) che voleva impedirci di effettuare riprese in Consiglio.
Oggi, colui che anni fa si presentò alla stampa come nuovo paladino dei
giornalisti contraddice se stesso? Come mai ha cambiato idea? Ha qualcosa da
nascondere? Naturalmente la maggioranza si è allineata al diktat del loro
“capo”. Guai trasgredire? Ma la cosa strana, chissà perché, è che questa volta
non ci ha difeso neanche la minoranza, per un’ennesima volta orfana degli altri
due oppositori Pirozzi e D’Ambra.
Da solo contro
tutti non si va da nessuna parte
Tante le battaglie intraprese in questo primo sessennio di vita del blog: la maggior parte sono descritte in un articolo apparso a fine dicembre 2014. Grazie alle mie fonti e a quelle derivanti dalla legge sulla Trasparenza (che prevede la pubblicazione di tuti gli atti sui siti istituzionali), ho potuto realizzare diverse inchieste, anni fa inimmaginabili per chi osa sfidare il potere pur di arrivare alla verità. E’ palese che quando non si riesce a interloquire con la classe politica e dirigenziale (perché si osa anche criticarli) per avere conferme o smentite su determinati argomenti si possono pure commettere degli errori. Non è stato facile operare in un contesto in cui prevale ancora una mentalità quasi medioevale, dove sospetti e dissapori continuano a farla da padroni. A tutto questo va aggiunto il “fattore respingente”: si possono, infatti, contare sulle punta delle dita gli amministratori e i funzionari disposti a parlare con la stampa e a fornire notizie. Probabilmente perché timorosi di trasgredire “l’editto bulgaro in salsa nostrana” di qualche capetto che crede ancora di essere onnipotente e onnisciente. Un editto-mantra che più o meno suona così: “Con Rosiello non si parla perché è un nostro nemico”. Purtroppo, quando non si guarda in faccia a nessuno nel fare informazione, bisogna mettere in conto prevedibili reazioni di chiusura ermetica nei confronti di chi è deputato a fare domande e ad avere risposte. “Tutti contro di me”? o “Solo contro tutti”? Meglio il secondo titolo, se non altro perché mi evita il marchio di vittima di turno.
Dicono che Salatiello avrebbe inserito il
giornalista Rosiello, insieme all’ex sindaco Pirozzi e Pippo il farmacista,
nella lista delle persone che prima o poi dovranno scappare da Calvizzano.
Questa voce circolava insistentemente durante la campagna elettorale, tanto da
diventare un autentico tormentone sulla bocca di tutti. Come andrà a finire? Al
momento, l’unica certezza è che al Comune starebbero facendo di tutto per cercare
di isolarmi e di mettermi il bavaglio. Le donne dell’amministrazione
Salatiello, per sentito dire, mi disprezzano; tantissimi componenti della
maggioranza, se avessero poteri magici, cancellerebbero me e il blog; i
portaborse del “nuovo padrone delle ferriere”, luogotenenti, aiutanti e lacchè,
se potessero, mi internerebbero; gli imprenditori, in particolare quelli
asserviti al potere, s’inventerebbero chissà quale stratagemma per togliermi
dalle loro p…; diversi funzionari invocherebbero il Signore per far scomparire
il blog; quei pochi oppositori rimasti forse mi tollerano, chissà per quanto
tempo ancora. Perfino le autorità religiose mi avrebbero “scomunicato”? Meno
male che non ho perso fiducia nella giustizia, nelle forze di polizia di questa
città (svolgono il loro lavoro con grande abnegazione senza guardare in faccia
a nessuno) e in tantissimi cittadini al di sopra delle parti: sono loro che mi
sostengono moralmente e mi danno la forza di andare avanti. A queste persone
posso solo assicurare che fino a quando avrò la forza fisica e mentale,
cercherò di andare avanti con la passione civile che mi ha sempre
contraddistinto, per migliorare la città dove (chissà fino a quando…) vivo e
risiedo e che, nel bene e nel male, ho imparato ad amare.
Mimmo
Rosiello