Il dentista dell’Asl fa meno paura

In viaggio presso la struttura del Distretto sanitario di Marano, presso la quale, nel 2014, sono state svolte circa 3.500 prestazioni

Quando si sente parlare del dentista della mutua, ancora oggi, si è presi da una sorta di scetticismo sconfortante: nell’immaginario collettivo imperversa la classica figura del medico arruffone, poco professionale e che trascura la pulizia, un elemento tra l’altro fondamentale per evitare la trasmissione di malattie tra cui epatiti e aids. Insomma, la paura di beccarsi qualche brutta infezione è ancora molto alta. Tante persone meno abbienti devono far ricorso obbligatoriamente al dentista della mutua, poiché le cure dentarie sono molto costose; tanti altri, invece, preferiscono trascurare lo status della loro dentizione, pur di non affidarsi nelle mani dell’odontoiatra dell’Asl. Al Distretto di Marano, l’odontoiatria funziona e anche bene. E’ un autentico punto di eccellenza e lo confermano le tante persone da noi intervistate mentre attendevano il loro turno, davanti a una delle diverse stanze ubicate al piano terra dell’edificio di via Falcone. Persone provenienti da Mugnano da Calvizzano, da Melito e da tutto l’hinterland giuglianese, visto che l’odontoiatria nell’area nord-ovest esiste solo al distretto di Marano e a quello di Giugliano. Altrimenti bisogna recarsi nei Distretti di Arzano, di Frattamaggiore, di Cardito. A Marano, dove abbiamo ascoltato il parere di diverse persone, la maggioranza è soddisfatta dalle prestazioni ricevute e del tipo di accoglienza.
Di Paolo Goglia, medico dentista da circa 11 anni in servizio presso l’Asl, ne parlano tutti bene: “è attento e meticoloso – dicono - Si prodiga per evitare che i tantissimi pazienti che si sottopongono alle sue cure, possano avere il minimo sospetto di scarsa igiene”.
L’ambulatorio dentistico funziona tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00, tranne il mercoledì. Per quanto concerne le liste di attesa, ci risulta che le prenotazioni vengono soddisfatte al massimo nel giro di due mesi. La strumentazione medica utilizzata è innovativa e risponde a tutti i moderni requisiti previsti dalla normativa vigente in materia.
Ma quali sono le prestazioni erogate di cui l’utenza può usufruire?
Oltre alla classica cura delle carie, alla devitalizzazione ed estirpazione dei denti, viene praticata anche la chirurgia endodontica (riguarda la parte interna al dente composta da vasi e nervi) e piccola chirurgia del cavo orale. A tale scopo viene utilizzato un localizzatore apicale moderno, uno strumento elettronico che serve per misurare la lunghezza del canale radicolare. Per quanto concerne le otturazioni, vengono canalizzate a caldo servendosi di strumenti al nichel-cadmio.
Abbiamo chiesto a una nostra fonte, visto che all’Asl Napoli 2 nord, come ci è stato riferito, non possono rilasciare dichiarazioni, come rassicurare coloro che hanno pregiudizi verso il servizio pubblico e, quindi, una forte paura di prendere infezioni?
Ci ha risposto che possono dormire sonni tranquilli, perché tutti i ferri vengono sterilizzati mediante un’autoclave di ultima generazione.

La giungla dei ticket           
Per servirsi del dentista dell’Asl, innanzitutto bisogna recarsi dal proprio medico di base e farsi prescrivere la visita odontoiatrica. Chi non è esente paga un ticket di 40,66 euro di cui 20,66 euro vanno all’asl (ed è il ticket sanitario vero e proprio), mentre per gli altri 20 euro, 10 vanno a finire nelle casse del Ministero della Salute e altri 10 euro in quelle della Regione. Il dentista, in base alla visita, decide, poi, il numero di prestazioni di cui ha bisogno il paziente (terapie canalari, ricostruzioni, estirpazioni, eccetera), dopodiché occorre un’altra ricetta del medico di base sulla quale si possono prescrivere fino a un massimo di 8 prestazioni. Ogni prestazione ha un costo quantificato da una tabella: in ogni caso si può arrivare a un ticket massimo di 56,15 euro. I Lea (livelli essenziali di assistenza) della regione Campania non prevedono l’installazione di protesi dentarie. Insomma, alla fine il dentista dell’Asl conviene, poiché, anche chi paga il ticket, al massimo dovrà sborsare circa 97 euro, se non supera le otto prestazioni.     


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